Condannato il capo Schützen
Durante la festa dei cappelli piumati di Civezzano un ordigno ferì due persone
TRENTO. E’ stato condannato ieri in Tribunale a Trento dal giudice Di Donato a nove mesi di reclusione, oltre a una multa di 2100 euro e al pagamento delle spese e ora rischia la casa, il capo Schützen di Civezzano Mario Caldonazzi. Era accusato da due persone di averle ferite con i fuochi d'artificio esplosi alla festa dei cappelli piumati. Il suo difensore, l'avvocato Bonifacio Giudiceandrea aveva portato alcuni testimoni che sostenevano che non fosse stato Caldonazzi ad accendere i fuochi d'artificio, ma altre due persone. Ma il giudice l’ha condannato lo stesso. Ma i rischi maggiori per il capo dei cappelli piumati deriva dalla causa che uno dei due feriti, che ha riportato la frattura della caviglia, gli ha intentato tramite l'avvocato Maria a Beccara. L'uomo ha chiesto e ottenuto il sequestro della casa di Caldonazzi a garanzia del credito che dovrebbe maturare all'esito della causa. La richiesta è di circa 200 mila euro. Doveva essere una festa, si è trasformata in una mezza tragedia. Il raduno del sacro Cuore di Gesù, organizzato dalla Kalisbergschützenkompanie di Civezzano nel giugno del 2010, si era chiuso con l'esplosione di un ordigno in mezzo alla folla. Un ordigno che, invece di partire verso l'alto, andò in orizzontale ed esplose vicino al pubblico ferendo due persone in maniera grave, il consigliere comunale del Patt Fabio Armellini e l'imprenditore Martino Ciola, 32 anni, figlio proprio di un cappello piumato. Caldonazzi era accusato del reato di lesioni gravi perché Ciola lamenta lesioni permanenti che ne avrebbero compromesso le capacità motorie.