Conclusi i test sierologici, oltre seimila prelievi in dieci giorni
Trento. Conclusi i test sierologici nei cinque comuni trentini più colpiti. L’indagine epidemiologica ha coinvolto Borgo Chiese, Campitello di Fassa, Canazei, Pieve di Bono-Prezzo e Vermiglio. Oltre...
Trento. Conclusi i test sierologici nei cinque comuni trentini più colpiti. L’indagine epidemiologica ha coinvolto Borgo Chiese, Campitello di Fassa, Canazei, Pieve di Bono-Prezzo e Vermiglio.
Oltre 6mila prelievi e 2128 tamponi in dieci giorni, con un’adesione all’indagine epidemiologica dell’85%. Questi i numeri dei test sierologici sulla popolazione dei cinque comuni trentini maggiormente colpiti dal virus che si sono conclusi oggi con gli ultimi prelievi a Borgo Chiese. L’attività – che ha coinvolto 7200 persone – è partita lo scorso 5 maggio a Campitello di Fassa e ha richiesto dai tre ai cinque giorni di lavoro per ciascuno dei comuni (in base agli abitanti e alle adesioni); fondamentale la collaborazione delle strutture e delle associazioni locali che hanno supportato l’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Come spiegato in più occasioni, i test non daranno una “patente di immunità” al Covid-19, ma forniranno dati epidemiologici importanti per ricostruire a posteriori l’andamento del contagio e capirne meglio l’evoluzione futura. Attraverso il prelievo del sangue sarà possibile rilevare l’eventuale contatto con il virus Sars-CoV2.
L’adesione della popolazione è stata volontaria; a chi ha avuto sintomi riconducibili al Covid-19 è stato fatto anche il tampone nasofaringeo. Il progetto di sorveglianza attiva è stato avviato dall’Apss in accordo con la Provincia e la supervisione dell’Istituto superiore di sanità, che avrà il compito di analizzare i campioni raccolti. Nello studio è stata coinvolta la popolazione dei cinque comuni trentini con una prevalenza di positivi superiore al 2% (dati al 31 marzo): Borgo Chiese (2,83%), Campitello di Fassa (3,23%), Canazei (3,34%), Pieve di Bono-Prezzo (2,21%) e Vermiglio (2,56%).
L’obiettivo principale dello studio è quindi quello di analizzare la presenza di anticorpi anti Sars-CoV2 nella popolazione di tutte le età ad eccezione dei bambini sotto i 10 anni nell’intera area coinvolta, per Comune, per età e per sesso. Obiettivo secondario è testare, in un campione di popolazione, la concordanza dei risultati sierologici con quelli effettuati sui tamponi di pazienti con sintomi. Infine, lo studio prevede la possibilità di effettuare un secondo prelievo a distanza di tempo che permetterà di fare ulteriori valutazioni relativamente ai comportamenti degli anticorpi contro Sars-CoV2.
«Siamo davvero soddisfatti della partecipazione dei cittadini all’indagine, ha dichiarato il direttore generale di Apss Paolo Bordon. Grazie alla loro disponibilità avremo dati preziosi sull’andamento dell’epidemia per definire al meglio le scelte future di sanità pubblica. Se vogliamo vincere la sfida contro il virus dobbiamo lavorare insieme, a tutti i livelli istituzionali e con l’aiuto di tutti i cittadini».