Con il nuovo regolamento risparmi per 200 mila euro
Palazzo Thun riduce tempi e costi, passando a 31 consiglieri (da 50) e 7 assessori Più poteri all’aula, con verifica delle linee di indirizzo del sindaco ogni anno
TRENTO. Risparmio di tempo, snellendo i lavori dell’aula, e di denaro, tagliando di 200 mila euro i costi dell’assemblea, anche grazie all’abolizione della porta girevole e al taglio dei consiglieri da 50 a 31, sindaco compreso. Ma anche maggiori prerogative per i consiglieri, che spesso in passato hanno lamentato la ridotta possibilità di incidere nelle decisioni. Tra queste la possibilità di dare suggerimenti al sindaco nell’attuazione delle linee programmatiche, che verranno sottoposte ogni anno - entro luglio - a verifica e votazione da parte del consiglio. Ma anche la responsabilità di approvare i progetti preliminari di opere pubbliche di importo superiore ai 3 milioni di euro (contro i 5 precedenti).
Il consiglio di Palazzo Thun sarà chiamato a votare stasera la revisione dello statuto e del regolamento comunali. Una delibera “blindata” - spiega il presidente del consiglio Renato Pegoretti - perché frutto di una lunghissima mediazione tra maggioranza e opposizione in seno alla conferenza dei capigruppo. «È un passaggio importante che effettuiamo davanti alla cittadinanza», commenta il vicepresidente Antonio Coradello. Le modifiche vengono infatti introdotte «nel rispetto dei diritti delle minoranze e di chi dissente». Si è raggiunto l’obiettivo - continua l’esponente del Pdl - di «coniugare pluralismo, efficienza e rapidità delle decisioni, in un momento in cui la politica deve fare la sua parte, dando risposte concrete senza perdersi in comportamenti non costruttivi». Coradello rimarca come la commissione statuto abbia monitorato il percorso che ha portato al testo definitivo e sottolinea come «gli ultimi presidenti della stessa, per un accordo politico, siano sempre stati espressione delle minoranze: ora Merler, prima Tomasi e per due consigliature Giuliano».
Un’intesa inseguita da tempo e sfumata in passato quando sembrava prossima al traguardo, ricorda Pegoretti. «A inizio consigliatura, nell’ottobre 2009, un ordine del giorno impegnava la commissione e il consiglio a questa revisione. Altri ordini del giorno sono intervenuti successivamente e infine le nuove previsioni della legge regionale, con la riduzione del numero dei consiglieri, il tetto di sette assessori (con massimo due esterni) e l’adeguata presenza di entrambi i sessi nelle giunte, negli organi collegiali del Comune e degli enti e aziende da esso dipendenti». Il regolamento cambia anche perché - osserva Coradello - «non era più adeguato, diventando a volte origine di contenziosi». Tra le altre principali novità, la trasformazione della conferenza in “commissione permanente dei capigruppo”, composta anche dal presidente e dal suo vice, che assorbe le competenze della commissione statuto, abolita. Secondo Pegoretti e Coradello le commissioni scenderanno dalle 9 attuali a 4 o 5. Ridotti da 120 a 70 i minuti a disposizione di ciascun consigliere in sede di voto del bilancio. Infine i gruppi consiliari, che dovranno avere un minimo di tre membri.