Comunità di valle, arrivano i soldi
La giunta provinciale ha trasferito 75 milioni di euro per assistenza e scuola
TRENTO. Più che le competenze, alle Comunità di valle per essere operative davvero servivano i soldi. Ed eccoli qui: la giunta provinciale ha cominciato a "sganciare" i primi acconti per l'attività istituzionale, quella socio-assistenziale e per quella del diritto allo studio (firmando ben cinque delibere). In tutto 75 milioni che costituiscono appunto la prima rata di un trasferimento finanziario ben più corposo. Ora si potranno misurare le capacità di questi enti intermedi che per il momento restano ancora corpi misteriosi all'interno dell'apparato democratico trentino. Alcuni stanno provando a lavorare, altri non hanno ancora ben capito cosa devono fare. Qualcuno è nel pieno di una polemica sulle competenze, come è il caso della Vallagarina dove la città di Rovereto si sente un po' stretta e non se la sente di rinunciare alle proprie deleghe. E infatti qui la Provincia ha chiuso un occhio, lasciando tempo fino a fine anno per trovare la quadratura del cerchio. Anche Trento è fuori dalle Comunità di valle e fa squadra con Cimone, Aldeno e Garniga e quindi ottiene una diversa distribuzione delle risorse per i servizi che offre. Ora con la distribuzione delle competenze dalla Provincia alle Comunità è arrivato anche il momento della prima dotazione in denaro per far fronte ai nuovi incarichi che, in parte, ricalcano quelli del vecchio Comprensorio. Nello specifico, poco più di 47 milioni di euro come acconto del 2011 servono semplicemente per il funzionamento istituzionale. A fare la parte del leone sono la Comunità Alta Valsugana e l'Alto Garda che si portano a casa 7,5 milioni a testa. In coda Valdi Cembra, Rotaliana, Paganella, Valle dei Laghi, Altipiani Cimbri con 250 mila euro. Solo 1,5 milioni per la Vallagarina, orfana però appunto di Rovereto. L'assessore Rossi ha invece aperto il portafoglio per permettere alle Comunità gli interventi previsti dalle competenze nel settore socio-assistenziale, forse il principale compito assegnato ai nuovi istituti. Rossi ha firmato un assegno da 27,5 milioni come acconto del 2011 che assegna risorse anche alle città di Trento e Rovereto, delegate su alcune specifiche funzioni (basti pensare agli asili nido, tanto per fare un esempio). Anche l'assessore all'istruzione Marta Dalmaso ieri ha messo mano alla sua dotazione finanziaria per "girare" alle Comunità il denaro necessario a rispondere al servizio di diritto allo studio. Anche questo aspetto, in precedenza affidato ai Comprensori, è passato come competenze ai nuovi enti istituzionali. Le risorse messe a disposizione sono poco meno di 2 milioni di euro.
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