Comune, conti in rosso per 6 milioni

Ex caserme alla Provincia. Meno autobus e ritocchi alle tariffe dei nidi


Chiara Bert


TRENTO. Per chiudere il bilancio 2012 al Comune di Trento servono 6 milioni e 300 mila euro. Pochi gli spazi per ridurre ancora le spese: quello che si poteva si è già recuperato, con il blocco del turnover e le razionalizzazioni. Per fare cassa servono dunque nuove entrate. Quali? Ieri la giunta Andreatta ne ha ipotizzate tre: vendere qualche immobile alla Provincia (si pensa alle ex caserme austroungariche di Garniga, che potrebbero fruttare 2 milioni), ottenere dividendi straordinari da una o due società partecipate, infine introdurre la nuova tassa sulla casa, su cui pesano però ancora molte incertezze, a cominciare da chi dovrebbe pagarla. Con l'attuale formulazione della Provincia, peserebbe infatti anche sugli affittuari, «ma così - sbotta il sindaco - sarebbe iniqua».

Esclusi i servizi sociali, i tagli colpiranno tutti i servizi: le corse degli autobus saranno diradate e dopo due anni di stop, anche le tariffe degli asili nido saranno ritoccate. Sindaco e assessori riuniti per 8 ore ieri a palazzo Geremia, e gran parte della seduta se n'è andata a discutere del prossimo bilancio. Impresa complicata, visti i numeri. La quadratura ancora non c'è. Ci sono alcuni fronti su cui la giunta sta lavorando e lavorerà nelle prossime settimane, alla luce degli impegni di finanza locale assunti nel patto di finanza locale con la Provincia.

I soldi da recuperare. Per raggiungere l'equilibrio di bilancio, al Comune mancano 6,3 milioni di euro sul 2012, 8,8 milioni sul 2013 e 7 milioni sul 2014. Il contributo al patto di stabilità, per il risanamento dei conti dello Stato, sarà nel 2012 di 8,5 milioni su un totale di 20 milioni chiesti ai Comuni trentini. E la previsione è che nel 2013 e nel 2014 si salga a 11 milioni l'anno. Trento dovrà poi rinunciare a un milione in meno di trasferimenti da parte della Provincia.

Tagli alla spesa. Per arrivare ai 6,3 milioni che oggi mancano all'appello il Comune è già intervenuto tagliando sulla propria spesa interna per circa 2 milioni, ovvero rinunciando a sostituire i dipendenti che vanno in pensione, non sostituendo alcuni dirigenti e riducendo l'orario di alcuni uffici. «Ci restano pochi margini per ridurre ancora la spesa, pena un peggioramento dei servizi», ha detto ieri il sindaco Alessandro Andreatta. Per incamerare risorse, l'amministrazione diminuirà i trasferimenti, già calati nel 2011: Trentino Trasporti, Asis (oggi il finanziamento è di 6 milioni), Centro S.Chiara, Azienda Forestale, associazioni ed enti dal Filmfestival alla Haydn.

Trasporto urbano. Un effetto concreto dei tagli sarà una riduzione del servizio di trasporto pubblico, scelta dolorosa per un'amministrazione che ne ha fatto un punto distintivo. I trasferimenti della Provincia nel 2012 saranno uguali al 2010 e al 2011, 15, 5 milioni, senza considerare dunque l'inflazione e l'aumento delle corse. «Nessuno stravolgimento - ha chiarito il sindaco - diversamente da altre città non stiamo parlando di togliere il servizio serale o festivo. Ragioniamo su un cadenzamento diverso degli orari. Invece che ogni 12 minuti le corse potrebbero essere ogni quarto d'ora».

Tariffe. Esclusi i servizi sociali, che non saranno toccati da tagli di spesa, tutti gli altri settori dovranno contribuire al recupero di risorse. Si andrà dunque ad un rialzo di alcune tariffe, comprese quelle degli asili nido «che sono ferme da due anni», ha ricordato Andreatta e che saranno ritoccate per recuperare almeno l'inflazione (i trasferimenti della Provincia ammontano a 15 milioni). «In due anni è cambiato il mondo - ripete il sindaco - nulla sarà più come prima, nemmeno per noi».

Caserme da vendere alla Provincia. Allo stato attuale, per chiudere il bilancio, il Comune dovrà introdurre una nuova tassa sulla casa (Isco) che dovrà finanziare alcuni servizi. Ma per ridurre il più possibile l'impatto della nuova imposta, l'amministrazione punta su due altre possibili voci in entrata. La prima è la vendita del patrimonio immobiliare. Il piano messo a punto quest'estate prevede entrate per 9 milioni. «Si tratta di alienazioni che richiedono però tempi lunghi - ha spiegato il sindaco - difficile che per il 2012 si riesca già ad incassare qualcosa. Diverso è se potessimo vendere alla Provincia». In questo caso non servirebbe andare a gara e i tempi si accorcerebbero: l'ipotesi al vaglio è di alienare a piazza Dante le ex caserme austroungariche di Garniga. Il Comune è proprietario a Garniga di 6 edifici, che verrebbero acquistati da piazza Dante (e accorpati alle caserme delle Viote) per realizzare un villaggio turistico: incasso stimato 2,2 milioni.

Dividendi straordinari. La giunta spera poi di incassare qualche dividendo straordinario dalle società partecipate. «Anche mezzo milione in questo momento farebbe la differenza», ammette Andreatta. Si tratta di recuperare alcuni accantonamenti, per esempio da parte di Trentino Mobilità. Esercizio provvisorio. Ma la chiave di volta per arrivare ai 6 milioni che mancano è ricorrere alla leva fiscale (vedi articolo in basso): se così sarà, per introdurre la nuova tassa occorrerà comunque attendere il via libera alla Finanziaria della Provincia. Impossibile dunque approvare il bilancio entro dicembre: si andrebbe quindi al 2012 con un esercizio provvisorio.













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