Competitività, il Consiglio dà l’ok all’impugnativa del Decreto
L’assessore Gilmozzi: «Così vengono indebitamente trattenute dallo Stato entrate destinate alla Provincia»
TRENTO. Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato stamani una impugnativa riguardante vari articoli del decreto legge 66 del 24 aprile, riguardante 'Misure urgenti per la competitività e la giustizia socialè, poi convertito in legge. «Vengono indebitamente trattenute dallo Stato- ha spiegato l'assessore Mauro Gilmozzi riassumendone il contenuto - entrate fiscali e per l'acquisto di beni e servizi destinate alla Provincia. Si viola in tal modo il principio statutario dell'intesa tra lo Stato e la Provincia quando in gioco vi sono questioni finanziarie».
Voto contrario è stato preannunciato dai due consiglieri del M5s con un intervento di Filippo Degasperi, che ha domandato all'Aula per quale ragione i parlamentari trentini abbiano votato il decreto. Un parere condiviso da Silvano Grisenti (Progetto Trentino) e Giacomo Bezzi (Fi), che hanno annunciato però il voto favorevole all'impugnativa. Gilmozzi ha tenuto a precisare che i parlamentari trentini «hanno lavorato per ottenere che in sede di conversione del decreto legge governativo fossero salvaguardati gli interessi dell'autonomia provinciale con apposite clausole. Tuttavia questo non è sufficiente per garantire che queste norme vengano interpretate in un modo piuttosto che in un altro. Per questo è indispensabile l'impugnativa. Oggi il presidente Rossi - ha concluso - è a Roma proprio per sbloccare la trattativa con il governo in merito a questo tema».