Colpo di mestolo all’agente Siae, 4 mesi

L’episodio a Isera, a margine della maccheronata di carnevale 2012: condannato un volontario che respinge ogni accusa


di Paolo Tagliente


ROVERETO. Quelli del 2012 erano stati davvero maccheroni dal gusto amaro per i volontari del Comitato di Isera, che anche quell’anno avevano organizzato l’appuntamento per raccogliere fondi da devolvere in inizative di solidarietà. Non certo per l'impegno profuso o per la risposta della gente, sempre numerosissima, ma piuttosto per quello che era accaduto a festa era ormai finita. Un ispettore della Siae, infatti, era intervenuto alla manifestazione e, dopo aver trovato una radio accesa all'interno delle cucine, aveva staccato un verbale di mille euro per il mancato rispetto della normativa sul diritto d'autore. Di questo episodio, che aveva sconcertato molti, sia nel mondo del volontariato che fuori, avevamo scritto a suo tempo. Quanto accaduto immediatamente dopo la multa, invece, è stato ricostruito ieri mattina in tribunale: sul banco degli imputati Andrea Cavalieri, membro del Comitato maccheroni di Isera, accusato niente meno che di oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni continuate. Secondo l'accusa, infatti, Cavalieri, quella sera sarebbe uscito dalle cucine e avrebbe rifilato un sonoro colpo ai genitali dell'incaricato della Siae usando il grosso mestolo usato fino a qualche minuto prima per scopi gastronomici. A raccontare i fatti, ieri in aula, davanti al giudice Michele Cuccaro, è stato lo stesso Cristian Risatti, che quel 18 febbraio 2012 era stato inviato a Isera per verificare il rispetto delle regole relative al diritto d'autore nella diffusione della musica. Risatti ha raccontato d'essere arrivato in zona attorno alle 16.30, di essersi nascosto con l'auto dietro a un muro vicino alla piazza e d'aver sentito chiaramente le note provenire dalla festa. A quel punto, aveva raggiunto la manifestazione, s'era qualificato e aveva chiesto di poter parlare con il responsabile dell'organizzazione. Giorgio Chiusole, presidente del comitato, che era già andato a casa, era stato fatto tornare alla festa dove lo attendeva la contestazione dell'irregolarità e un verbale da 1000 euro. Tutto s'era svolto in maniera civile fino a quando, dal buio calato nel frattempo, era uscito all'improvviso un uomo che, armato di un mestolo lungo una novantina di centimetri, gli aveva rifilato un colpo ai genitali. Risatti s’accascia, si trascina in un angolo della piazza e, come lui stesso ha raccontato, dopo qualche minuto chiama la Polizia. Successivamente, insieme agli agenti, riconosce Cavalieri come l'aggressore - e anche ieri ha ribadito di non avere dubbi al riguardo - , anche se questi ha sempre respinto ogni accusa. Nessun aiuto agli agenti lo danno gli altri volontari che, complice il buio e il trambusto causato dallo smontaggio delle strutture, riferiscono di non aver visto nulla di quanto raccontato da Risatti. Alcuni di loro - Chiusole compreso - , ieri, che sono stati ascoltati come testi chiamati dal difensore, l’avvocato Marisa Perenzoni Tutti hanno spostato l’arrivo dell’ispettore a dopo le 17.30, quando la festa ormai era finita ribadendo di non aver visto nulla della presunta aggressione. Ieri in aula, su incarico del presidente della Siae, il cantante Gino Paoli, c’era anche l’avvocato trentino Roberto Bertuol. Il giudice, tenuto conto che Risatti non era nemmeno dovuto ricorrere a cure sanitarie, ha condannato Cavalieri a quattro mesi di reclusione (pena sospesa) per il solo reato di resistenza a pubblico ufficiale. L’avvocato Perenzoni ha già annunciato ricorso in appello.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano