ROVERETO. A vederle in aula, sembrano due ragazze un po’ sprovvedute, finite in una storia più grande di loro. La più vecchia, S.T., ha 24 anni, mentre l’altra, D.B., ne ha 23. Venerdì pomeriggio le due ragazze sono state adocchiate da una squadra di carabinieri del nucleo operativo di Trento, in servizio per controlli antidroga. Le due ragazze, appena arrivate da Trento in treno, si stavano guardando intorno, come spaesate. Non sapevano bene dove andare fino a che una di loro non ha composto un numero con il cellulare, parlando con qualcuno che, con tutta probabilità, ha dato loro indicazioni più precise su dove dovessero andare. Dopo la chiamata, imboccano a piedi corso Rosmini e si dirigono verso la piazza. Ma giunte all’altezza di via Tommaseo, si fa loro incontro un giovane, di origine albanese, che indica di svoltare verso il palazzo del Comprensorio

Tutta questa scena, dalla stazione a via Tommaseo, viene seguita a breve distanza dai carabinieri, che a quel punto decidon0o di entrare in azione, bloccando le ragazze e il giovane. Lui addosso non ha nulla, una delle due ragazze invece pare agitata e consegna ai militari un piccolo involucro con poco più di due grammi di cocaina, l’altra la imita tirando fuori un sacchetto con polvere bianca. «E’ cocaina» dice lei, ma in realtà sono 34 grammi di caffeina: pare che le due ragazze, per racimolare un po’ di denaro, stessero cercando di imbrogliare l’acquirente albanese rifilandogli caffeina in polvere. I carabinieri le arrestano, ieri mattina l’udienza di convalida: l’arresto è regolare, e il difensore, l’avvocato Nicola Canestrini, le ha fatte scarcerare in attesa del processo, che si farà con rito abbreviato . (gi.l.)

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