Cles, portati via gli ultimi fascicoli
Il trasloco chiude le speranze di avere un presidio di giustizia in valle
CLES. Giustizia a Cles, ultimo atto. Ieri, di buon ora (alle 8 e 30 in punto) un furgone incaricato dal Tribunale di Trento ha caricato gli oltre 50 scatoloni con i fascicoli dei procedimenti civili e penali incardinati nella sede staccata di Cles, ed è ripartito dopo nemmeno un’ora in direzione del capoluogo portandosi dietro anche l'ultimo barlume di speranza di conservare a Cles una presidio di giustizia, cosa che succedeva da secoli.
Adesso rimangono disadorni gli stanzoni del secondo piano della ex pretura rimessi a nuovo lo scorso anno dopo l'incendio doloso che aveva bruciato anche se non completamente una serie di fascicoli (poi ricostruiti minuziosamente dal personale di cancelleria con l'aiuto dei legali e delle parti), danneggiato armadi e causato danni ingenti ai fregi, e i colpevoli non sono nemmeno stati individuati.
Tutto inutile, sui tavoloni rimangono ancora le poche carte per l'udienza, l'ultimissima, di giustizia civile in programma il 28 agosto. Poi si chiuderà davvero e a quel che si dice anche scaffali e armadi (in dotazione alla vecchia secolare Pretura del capoluogo noneso) dovrebbero prendere la strada capoluogo, così come sono in attesa di una nuova scrivania nel palazzo di giustizia di Trento le tre dipendenti attualmente in forza a Cles.
Al primo piano del palazzo sopravvive, chissà ancora per quanto tempo, l'ufficio del giudice di pace, mentre chiuderà definitivamente i battenti il terzo piano che al sottotetto conserva l’aula delle udienze che nel corso dell’ultimo decennio è stato teatro di processi importanti con imputati e testimoni eccellenti tra cui l'ex presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e il Pool milanese di Mani Pulite. Adesso di questa storia forse resterà il ricordo nelle ricostruzioni di qualche studioso, ma economicamente è una perdita secca per il capoluogo noneso (anche in termini d'indotto, e non solo per gli avvocati ma anche per periti e consulenti che il giudice nominava di volta in volta “pescandoli” dall'elenco locale) e per le genti delle valli del Noce che per avere giustizia, anche la più spicciola (come ad esempio l'asseveramento di una firma) dovranno perdere almeno mezza giornata nei meandri del palazzo di giustizia trentino invece dei pochi minuti nella ex Pretura di Cles.
Un danno enorme a fronte di un risparmio di solo 18 mila euro annui quanti ne costava allo Stato la sede staccata di Cles del Tribunale.
(g.e.)
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