Circoscrizioni, tutti contro tutti

Il sindaco: riduciamole. Pegoretti: via il gettone. Scalfi (Pd): no alla gratuità


Chiara Bert


TRENTO. Il sindaco vorrebbe meno circoscrizioni, il suo partito (il Pd) meno consiglieri circoscrizionali. Il presidente del consiglio comunale propone di togliere i gettoni e tornare alla gratuità, la consigliera Maffioletti chiede di abolirle tout court. Tutti contro tutti e il risultato è a somma zero: dopo anni di discussioni e annunci, non c'è ancora nessuna bozza di riforma.

La questione è tornata di attualità dopo l'editoriale di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera: «Cosa c'entrano con l'autonomia 7 consigli circoscrizionali in una città di 38 mila abitanti come Rovereto?», ha attaccato Stella. Che ha bollato come «offesa al resto del Paese» spendere 226 mila euro per i gettoni dei consiglieri di 12 circoscrizioni a Trento. E così il dibattito locale un po' addormentato si è rianimato.

Il governatore Lorenzo Dellai l'ha definita «una polemica sguaiata» sui costi della democrazia («Il problema non sono i 4 euro dei consiglieri circoscrizionali, la partecipazione nei quartieri è un punto di forza»), ma ha annunciato entro giugno una proposta di riassetto dei consigli comunali e delle circoscrizioni che verrà portata in consiglio regionale. I sindaci di Trento e Rovereto si sono detti convinti che una riforma sia necessaria: ma se Alessandro Andreatta preferirebbe una riduzione del numero delle circoscrizioni con qualche accorpamento, a Rovereto Andrea Miorandi sostiene che sia meglio tornare a un impegno gratuito.

Così la pensa anche Renato Pegoretti, presidente del consiglio comunale di Trento, che già un anno fa lanciò la sua proposta di togliere il gettone facendo delle circoscrizioni enti di partecipazione. Di tutt'altro avviso il coordinatore cittadino del Pd Vanni Scalfi, che ieri è intervenuto in tono polemico parlando di «ennesima stucchevole puntata» del dibattito: «Basta ai proclami sulla gratuità delle cariche, a qualunque livello esse siano - ha detto - perché questo sottintende la loro inutilità e quindi tende a delegittimarle. Siamo sicuri che per risparmiare qualche gettone vogliamo rinunciare alla rappresentanza dei territori, all'identità degli ex Comuni, al prezioso filtro tra gli interessi dei quartieri e il Comune?».

Ma «basta anche con i generici appelli alla riduzione del numero delle circoscrizioni», ha aggiunto Scalfi senza mai peraltro citare il sindaco, «si abbia semmai il coraggio di fare una proposta esplicita su tagli e accorpamenti, altrimenti si alimenta la sfiducia senza proporre passi in avanti». Scalfi ricorda che c'è un gruppo di lavoro, coordinato dall'assessore al decentramento Tomasi, che in poche settimane dovrebbe presentare la sua bozza: «Lasciamo che concluda in pace i suoi lavori e poi avremo una proposta organica di riforma da discutere».

E l'assessore Renato Tomasi conferma: «Entro un mese conto di avere pronta la proposta della maggioranza. Non siamo partiti da zero, avevamo i documenti di Pd e Upt e le osservazioni dei Verdi. La discuteremo in giunta e poi nelle commissioni competenti». Tra i punti principali ci sono la riduzione dei consiglieri di circa il 20% l'abolizione del gettone di presenza nelle commissioni circoscrizionali. Ma è evidente che la maggioranza deve ancora trovare il suo punto di equilibrio che non è affatto scontato. L'Idv, ad esempio, ieri per bocca del segretario Salvatore Smeraglia ha ribadito la propria posizione, più vicina a quella del sindaco: meglio ragionare su accorpamenti, 5 circoscrizioni a Trento potrebbero bastare.

Ieri sera il tema è stato sollevato da Pegoretti in conferenza dei capigruppo a palazzo Thun. Ma il presidente del consiglio è stato «stoppato» in primis dai capigruppo dei due maggiori partiti di maggioranza (Di Camillo del Pd e Micheli dell'Upt). «Non si può andare avanti su singole proposte, serve un ragionamento di sistema sul decentramento», ha detto Ivana Di Camillo. È dunque stata respinta l'ipotesi di trattare in aula con priorità l'ordine del giorno presentato a marzo dalla consigliera Gabriella Maffioletti (Insieme per Trento) che propone di abolire i consigli circoscrizionali e di tagliare del 20% i gettoni ai consiglieri comunali.

Ogni forza politica porterà un proprio pacchetto di proposte e a quel punto parterà l'iter in commissione: si tenterà di arrivare in consiglio con una proposta condivisa, obiettivo che ad oggi appare lontanissimo. La stessa maggioranza prosegue ancora in ordine sparso. Intanto domani l'assessore Tomasi incontrerà, insieme al collega roveretano Leone Manfredi l'assessore regionale agli enti locali Roberto Bizzo per confrontarsi su una riforma che è ferma al palo.













Scuola & Ricerca

In primo piano