"Circoscrizioni, dodici sono troppe"A Trento si apre il dibattito
Redolfi sprona il consiglio: con le comunità di valle è l'ora della riforma
TRENTO. «Dodici circoscrizioni sono tantissime, siamo un unicum in Italia. Dobbiamo superare il campanilismo, la riforma delle comunità di valle dev'essere un'occasione per ragionarci». Non è una boutade di Ferragosto quella del presidente del Centro storico Melchiore Redolfi. Dieci giorni fa, nell'ultimo incontro dei presidenti di circoscrizione, ha rilanciato il tema.
Lo ha fatto scrivendo una lettera al sindaco Andreatta e al presidente del consiglio comunale Pegoretti: «Va aperta una riflessione seria sul ruolo del Comune e delle circoscrizioni», incalza il coordinatore dei presidenti.
Redolfi, sul tavolo dei presidenti c'è ancora la questione dell'aumento delle indennità. Volevate arrivare ad una decisione comune, ci siete riusciti?
L'ho detto da subito e lo ripeto. Sugli stipendi abbiamo ritenuto che ognuno faccia quello che ritiene giusto. E per quanto mi riguarda, seguo le riflessioni e le scelte del sindaco. L'aumento non l'ho chiesto io, ma il lavoro che faccio non rubo niente. Non è mia abitudine farmi pubblicità, ma so io quanto di quello che guadagno finisce nelle iniziative della circoscrizione e nei quartieri.
Lei ha posto il tema della riforma delle circoscrizioni. È giusto ridurle?
Io dico che bisogna approfittare della riforma delle Comunità di valle per ripensare anche le circoscrizioni. Il Comune si troverà ad avere una nuova funzione, con più competenze, e dentro questo quadro bisogna essere pronti a ragionare senza tabù.
Anche di accorpamenti?
Dodici circoscrizioni sono tantissime. Se guardiamo al resto d'Italia, anche a Comuni molto grandi, Trento è un caso unico. Bisogna superare la logica del campanilismo e affrontare il tema delle funzioni che vogliamo dare alle circoscrizioni. Per questo ho proposto al sindaco e al presidente del consiglio di attivare al più presto un tavolo di lavoro a cui partecipino almeno tre presidenti di circoscrizione.
Sarà terreno di scontro...
Ci sono resistenze, da sempre, ma ho registrato una condivisione di tutti i presidenti ad affrontare il tema.
Cos'altro chiedete alla giunta?
Di discutere insieme delle grandi opere che attendono la città, ognuna delle quali è di competenza di una circoscrizione ma il cui impatto riguarda tutti. Penso all'inceneritore, con tutte le sue conseguenze anche di viabilità, il nuovo ospedale, le scuole, il campeggio e i rimessaggi camper, il Bondone su cui l'intera collettività ha investito soldi pubblici, le microaree per i nomadi, l'aggiornamento del piano sociale e del piano strategico della città.
Sulle microaree il sindaco ha annunciato una proposta entro ottobre.
Ho sollevato io il problema proprio perché è tempo di trovare una soluzione. Che non può essere - sia chiaro - un problema solo Redolfi e Paolazzi. Tutti dobbiamo farcene carico.
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