Circoscrizioni, dimezzata l’indennità dei presidenti
Questo l’indirizzo della maggioranza: quasi gratuita l’attività dei consiglieri Verso un taglio del 10% per la giunta. Tempi d’aula, scossa di Franceschini
TRENTO. Dopo l’ennesima riunione di maggioranza l’accordo sul taglio ai costi della politica sembra finalmente a un passo. I partiti hanno raggiunto un accordo di massima su una serie di punti, chiedendo i sacrifici maggiori alle circoscrizioni: si parla di un dimezzamento (i più cauti di una riduzione del 30%) dell’indennità dei presidenti, mentre l’attività d’aula dovrebbe diventare praticamente gratuita. Il tavolo di lavoro presieduto dall’assessore Renato Tomasi prevede infatti l’eliminazione del gettone nelle commissioni in modo da portare a soli 48 euro al mese gli introiti di ciascun consigliere, quanto basta per pagarsi telefono e benzina. Ma l’assessore è contrario ad altri risparmi: «Se qualcuno vuole la gratuità completa, io dico che ragionare con i soldi degli altri è troppo facile. E’ vero che una volta nelle Circoscrizioni si lavorava gratis, ma oggi ci sono costi che ieri non esistevano e non è giusto rimetterci. Ci sono persone che lavorano molto e bene». Convergenza anche sul ridimensionamento del 25% del numero dei consiglieri circoscrizionali, che passeranno da 194 a 150, e sul divieto di candidarsi in più di una circoscrizione.
Quanto all’aula di Palazzo Thun, la materia è di competenza del consiglio regionale: la maggioranza avrebbe intenzione di spingere - attraverso un documento - su Piazza Dante perché il numero dei consiglieri comunali venga tagliato dagli attuali 50 a 35 (qualcuno parla di 40). Contemporaneamente sarebbero ridotti anche i fondi destinati ai gruppi.
Infine sindaco, giunta e presidente del consiglio: per loro la strada intrapresa va nella direzione di un taglio delle indennità del 10%.
La riunione dell’altra sera non è stata delle più partecipate: erano presenti solo 13 persone, compreso il sindaco Alessandro Andreatta, l’assessore al decentramento Renato Tomasi e il presidente Renato Pegoretti. Ma da più parti si giustificano le numerose assenze con il fatto che l’assemblea fosse stata convocata subito dopo il consiglio, quando la stanchezza e l’orario può spingere molti a rinunciare.
La chiusura della lunga trattativa sembra però questione di giorni, anche se appare ormai certo che si approverà in aula non prima di settembre.
Intanto, oltre che di numeri, si parlerà del ruolo delle Circoscrizioni, con il Pd che preme per una riforma strutturale che le renda più utili e partecipate.
Rimane aperto il fronte dei tempi degli interventi e delle altre prerogative disciplinate dal regolamento d’aula. Il dibattito si dilunga da troppo tempo e non mancano i segnali di nervosismo: in una lettera Marco Franceschini del Pd minaccia le dimissioni dalla commissione statuto se non si giungerà in tempi brevi a delle decisioni.
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