Circoscrizioni, bufera sul Trentino
L'attacco in un editoriale di Gian Antonio Stella. E Fugatti rincara
TRENTO. Rovereto con 38.595 anime e 7 consigli circoscrizionali, mentre sono stati aboliti in tutti i capoluoghi sotto i 250.000 abitanti. E' cosi' che Gian Antonio Stella ha aperto il suo editoriale sul Corriere della Sera dal titolo "Quelle Regioni troppo speciali".
E il Trentino, insieme ad Alto Adige, Sicilia, Sardegna e Val d'Aosta, viene citato ancora direttamente. A proposito di spesa per l'istruzione "è di 934 euro - prosegue Stella - per ogni italiano medio nei territori delle aree 'normali', 1.520 in Trentino". In chiusura infine l'auspicio di "non offendere - da parte delle autonomie - il resto del Paese spendendo 226.272 euro in gettoni di presenza per i 12 consigli circoscrizionali di Trento".
L'articolo d'altra parte dà atto delle molte competenze in più a carico delle Regioni autonome, competenze "spesso costosissime", così come del fatto che l'autogoverno "qua e là ha dato risultati buoni o addirittura ottimi".
Le reazioni non sono mancate. "Per integrare l'editoriale di Gian Antonio Stella, voglio aggiungere che nella Provincia di Trento la maggioranza di centrosinistra ha istituito un ente intermedio tra le Province e Comuni: la Comunità di valle, organismo composto da relative giunte, assessori e consiglieri debitamente retribuiti". Lo dichiara il capogruppo della Lega Nord in commissione Finanze alla Camera, il trentino Maurizio Fugatti.
"Nella Provincia di Trento - prosegue - per una popolazione di cinquecentomila abitanti, ci sono dunque quattro livelli di governo: Regione, Provincia, i Comuni e adesso anche sedici Comunità di valle. La Lega Nord, per tagliare gli sprechi e ridurre i costi della politica, sta raccogliendo le firme per chiedere un referendum abrogativo per l'istituzione delle Comunità di valle nate nell'ottobre del 2010".