Circonvallazione ferroviaria: dovrà essere garantita la funzionalità di via Brennero e della Trento-Malé
La commissaria di Rfi ha firmato l’ordinanza: concluso iter di approvazione. Il Comune: «Ex Sloi, monitoraggio continuo e scavo in atmosfera confinata»
TRENTO. Circonvallazione ferroviaria di Trento, la commissaria straordinaria di Rfi Paola Firmi ha sottoscritto l'ordinanza che conclude l'iter di approvazione del progetto di fattibilità tecnico economica. Lo comunica il Comune di Trento.
L’ordinanza prende atto della determinazione motivata del Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Nella lista dettagliata delle prescrizioni vincolanti riportate dall’ordinanza, ci sono anche le indicazioni del Comune e della Provincia di Trento, oltre a quelle del Ministero della Transizione ecologica, di altri Enti e dello stesso Comitato speciale del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Scrive la commissaria Firmi che si tratta di “prescrizioni alla cui ottemperanza è subordinata l’approvazione del progetto delle opere”.
Ecco le principali prescrizioni votate a febbraio dal Consiglio comunale di Trento e riportate dall’ordinanza: il progetto dovrà essere integrato con la previsione dei “cameroni” nella galleria Trento “in modo da consentire sia l’uscita verso l’ex Scalo Filzi, sia il futuro proseguimento del tunnel ferroviario in direzione Salorno”.
Per quanto riguarda i collegamenti viari e ferroviari, dovrà essere garantita la continuità della Trento-Malè anche durante le fasi di lavorazione in modo da ridurre la sospensione del servizio al minimo indispensabile; non verrà mai meno la funzionalità di via Brennero e di via Nazionale per l’intera durata dei lavori.
Come da richiesta del Consiglio comunale sono previsti il prolungamento massimo possibile (165 metri) verso nord della parte interrata e la realizzazione di una nuova fermata condivisa tra la ferrovia del Brennero e la Trento-Malè con attraversamento aereo dei binari; dovrà essere consolidato il fronte roccioso in via Malvasia e si procederà alla riqualificazione dell’area di San Martino in cui è prevista la demolizione degli edifici, in modo da realizzare nuovi spazi pubblici per la collettività.
Quanto alle aree inquinate ex Sloi e Carbochimica, l’ordinanza dispone che lo “scavo sia eseguito in atmosfera confinata, sia per la sicurezza dei lavoratori che per i cittadini”. È richiesto inoltre un monitoraggio continuo per l’aria relativamente al cantiere nell’area del sito inquinato e il controllo delle acque a valle durante gli interventi di scavo. Dovranno infine essere integrate le “informazioni relative alla preparazione dei terreni inquinanti in vista dello smaltimento con i dettagli di modalità di preparazione del materiale e l’ubicazione del sito di destino delle terre prima della fase esecutiva”: si tratta degli obiettivi del cantiere pilota in fase di esecuzione.
Accanto al recepimento delle prescrizioni, il lavoro dell'Amministrazione comunale ha portato, come da indicazione del Consiglio comunale, alla definizione del Protocollo di cantiere e dell’Osservatorio ambientale e per la Sicurezza del lavoro, i cui contenuti tecnici, come espressamente comunicato da Rfi, saranno inseriti nei documenti contrattuali che saranno parte del bando di gara per la progettazione esecutiva e per la realizzazione dell’opera. Sono documenti di prossima pubblicazione che il futuro appaltatore sarà tenuto a conoscere e accettare integralmente.