«Ci delegittima e manca un dialogo costruttivo» 

Cipriani, Monfredini e Fellin durissimi contro la presidente accusata di non ascoltarli



TRENTO. Prima se ne sono andati Italo Monfredini e Serenella Cipriani. Poi è uscito anche Paolo Fellin. I tre rappresentanti del settore delle cooperative sociali, indispettiti dall’atteggiamento di sfida nei loro confronti della vicepresidente Mariangela Franch hanno lasciato uno dopo l’altro la seduta, ma non hanno rinunciato a dire la loro opinione. Così, dopo la riunione, hanno diffuso una dichiarazione firmata da tutti e tre per chiarire la loro posizione. Una dichiarazione molto esplicita che ricorda il problema della mancanza di rappresentanza del settore che non esprime neanche uno dei vicepresidenti, visto che il ruolo è stato dato alla Franch. Ma, soprattutto, i tre esponenti del «sociale» constatano la mancanza di dialogo con la presidente Marina Mattarei che con la Franch. Una mancanza di dialogo che ieri è esplosa in tutta la sua plasticità durante la seduta del consiglio: «La componente sociale del Cda della Ftcoop - scrivono i tre - avendo posto il tema della rappresentatività delle cooperative sociali e delle relative deleghe, ha constatato l'impraticabilità di un dialogo costruttivo e pertanto ha abbandonato la seduta. Auspicando un profondo cambiamento della qualità delle relazioni e la fine della percepita delegittimazione dei consiglieri e di Consolida, ci riserviamo ulteriori approfondimenti nelle sedi istituzionali».

I tre del sociale accusano senza mezzi termini Mattarei di averli delegittimati nominando al posto di uno di loro tre la Franch e di non cercare nemmeno una parvenza di confronto. E, come detto, ieri l’atteggiamento di Mariangela Franch, che ha detto di essere stata legittimata dal Consiglio e dall’assemblea che l’ha eletta in Cda, non ha fatto altro che peggiorare le cose.

Ma le accuse e le critiche non si fermano qui. I tre membri del cda espressi dal settore del sociale hanno sostenuto che da quando c’è Mattarei il consiglio non affronta le vere questioni e non parla dei problemi, tanto che il cda resta fuori dalle tematiche che interessano il movimento cooperativo.













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