Centro Santa Chiara, Arci contro il degrado 

Nell’incontro promossonei giardini dell’ex sede di Lettere, gli esempi culturali di Ferrara e Bolzano



TRENTO. Quando tutto sembra perduto ed i fabbricati vuoti non rientrano nelle prospettive della speculazione immobiliare, la cultura può rappresentare un’ancora di salvezza. I progetti in corso di realizzazione a Ferrara e Bolzano, potrebbero costituire un valido spunto per sbloccare la situazione del Centro Santa Chiara i cui finanziamenti per la riqualificazione sono stati bloccati dal Governo ed al momento, complice anche il periodo elettorale, non ci sono nemmeno delle ipotesi sul suo possibile utilizzo. Nel frattempo il degrado ha preso possesso di uno spazio ben delimitato di fatto abbandonato a se stesso. L’Arci ha promosso nella serata di ieri al Giardino del Centro Santa Chiara di fronte a quella che è stata l’ex facoltà di Lettere, un pubblico incontro “ Ciò che era, ciò che (forse) sarà” nel quale sono stati illustrati due progetti: a Ferrara si è riqualificata l’ex Caserma dei Vigili del Fuoco costruita negli anni’20 nel centro storico e che oggi, proprio a causa della sua struttura, non interessa al mercato immobiliare e sarebbe stata destinata all’abbandono. A Bolzano invece, sono stati riaperti quattro spazi commerciali in un rione periferico, sfitti da anni. Massimo Marchetto è il presidente del Consorzio Factory Grisù: «Erano a disposizione cinquemila metri quadrati inadatti a qualsiasi progetto di recupero tradizionale. Ovvero con la Provincia ad indicare il destino d’uso, realizzandolo tramite assegnazione a terzi; oppure vendita a privati per la costruzione di spazi commerciali e residenziali. L’alternativa all’abbandono è stata quella di un progetto nato dal basso di cultura creativa che di fatto crea occupazione più del settore automobilistico, ma è poco valutata anche perché troppo frammentata». La ripartizione del progetto prevedeva che la Provincia di Ferrara si facesse carico solo le infrastrutture di base; mentre il privato provvedesse alla messa a norma di un fabbricato abbandonato da 15 anni. Hanno trovato spazio 15 micro imprese che con un investimento che andava da 5 a 50mila euro, hanno ottenuto uno spazio in uso gratuito fino al 2025. «Abbiamo realizzato una rigenerazione urbana di un fabbricato destinato all’abbandono, creando anche posti di lavoro, ribaltando di fatto una situazione che pareva irrecuperabile con un progetto che era nato destrutturato». A Bolzano la soluzione per il riutilizzo di spazi commerciali vuoti da anni in un quartiere periferico privo di spazi di aggregazione, si chiama “Botteghe della Cultura”. «In questo caso – ha spiegato Luca Bizzarri direttore dell’ufficio delle Politiche Giovanili della Provincia di Bolzano – abbiamo ribaltato il concetto che la cultura possa servire solo per occupare il tempo libero. L’abbiamo fatta simbolicamente incontrare col patrimonio, trovando una soluzione che creasse anche occupazione». Infatti l’assegnazione degli spazi è stata per progetti che prevedessero l’occupazione di giovani nella loro realizzazione. (d.p.)













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