Cento trattori contro l'inceneritore
Un lungo corteo per le vie di Trento contro l'inceneritore. Ma c'erano anche più di cento trattori e un gruppo di sindaci
Un corteo di circa 700 persone, tra ambientalisti, associazioni e centri sociali, insieme a un
centinaio di trattori giunti dalle valli, ha sfilato a Trento per protestare contro la costruzione di un inceneritore a nord del capoluogo.
Tra gli aderenti alla protesta, sotto il Coordinamento Trentino Pulito, erano presenti Coldiretti, Confagricoltura, Mountain Wilderness, Wwf, No Tav e amministratori locali. Il corteo, all'insegna dello slogan, "no all'inceneritore, sì all'alternativa", si è mosso tra suoni di fischietti
bandiere musica, dalla periferia alla centrale piazza Dante, sotto il palazzo della Regione Trentino Alto Adige e accanto a quello della Provincia Autonoma di Trento.
''Ci sono soluzioni ecologicamente ed economicamente più vantaggiose - ha affermato Francesca Raffaelli, del Coordinamento Trentino pulito - e voglio ricordare che gli inceneritori lasciano un 30% di rifiuti da portare in discarica, mentre una buona differenziata il 3%. E ci sono - ha sottolineato - esempi concreti''.
A fornire alcuni dati è stato l'assessore all'Ambiente di un piccolo Comune in provincia di Belluno, Ezio Orzes. ''Noi siamo 8 mila 500 - ha spiegato - e facciamo la differenziata al 90%,
puntando a scendere ancora del 5%. Risparmiamo, perché prima eravamo al 23% e spendevamo 500 mila euro l'anno per il conferimento in discarica. Adesso solo piu' 56 mila euro, visto che ci restano solo 48 chilogrammi all'anno. Abbiamo reinvestito - ha concluso - parte del risparmio in nuovi optati per la raccolta e abbattuto i costi per i cittadini. Si puo' fare anche su numeri più grandi ed è sbagliato dimensionare impianti per incenerire tonnellate di rifiuti: significa crearne automaticamente richiesta''.