Centinaia di Harley Davidson sui passi

Il raduno a Canazei l'ultimo week end di agosto. E scatta la protesta


Maurizio Di Giangiacomo


CANAZEI. Dolomiti patrimonio dell'umanità. E quindi anche dei motociclisti. Soprattutto sabato 27 e domenica 28 agosto, quando a Canazei si terrà "The Legend On Tour", il raduno europeo organizzato dalla Harley Davidson di Bolzano, per il quale sono attesi tra i 500 e i 1.000 "centauri", con l'immancabile giro dei passi e l'inevitabile impatto ambientale: «L'afflusso dipende anche dal meteo, ma abbiamo già avuto adesioni da Austria, Germania e Svizzera», dicono gli organizzatori.

La manifestazione ha ottenuto il patrocinio del Comitato manifestazioni di Canazei e godrà dell'appoggio dell'amministrazione comunale, tanto che gli harleysti faranno base - con tendone 40 metri x 40 metri, servizio bar e ristorante, musica dal vivo e 15 Harley Davidson da testare gratuitamente - nel parcheggio delle funivie Belvedere. Sui manifesti ci sono il logo dello stesso Comitato manifestazioni e quello dell'Apt fassana.

L'eco dell'iniziativa è arrivato nei giorni scorsi anche in Alto Adige e le proteste di chi si batte ormai da anni per una regolamentazione del traffico estivo sui passi dolomitici non si sono fatte attendere. I partner fassani dell'organizzazione fassani non sembrano avere, invece, particolari remore: «Ai Motociclisti abbiamo garantito solo il supporto logistico, non certo quello economico - dice Enzo Iori, presidente del Comitato manifestazioni e della stessa Apt della Val di Fassa - se hanno convenzioni con gli albergatori è perché se le cercate da soli».

Nessun dubbio sulla sostenibilità della manifestazione dal punto di vista ambientale? «Se ne può discutere, io spero solo che sia organizzata bene. Quest'anno è nata un po' in sordina. Certo, se il numero dei partecipanti fosse quello auspicato dagli organizzatori, forse andrebbe spostata in un periodo diverso, in giugno ad esempio, come abbiamo fatto con quella organizzata dalla Yamaha. Certo le critiche per questo genere di manifestazioni ci sono sempre - riconosce Iori - noi non possiamo fermare i motociclisti ma, ad esempio, organizziamo anche iniziative come il Sellaronda Bike Day. Va trovato un equilibrio tra chi protesta per lo smog ed il rumore, e chi invece quando il mercato turistico accusa delle flessioni».













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