Cembra, il sindaco vieta le partitelle di calcio in paese
Un comitato di cittadini si era rivolto al Comune: «Giochi molesti e dannosi». Una pallonata ha distrutto una finestra della chiesa. Nardin: i genitori vigilino
CEMBRA. Dopo anni di tolleranza, questa volta alcuni cittadini di Cembra hanno detto basta. Hanno organizzato un vero e proprio comitato, e si sono presentati - ancora nei giorni di Pasqua - dal sindaco Antonietta Nardin. Con una sola richiesta: che siano posti dei limiti al gioco nelle strade, soprattutto quando diventa molesto e causa dei veri e propri danni. È una convivenza difficile quella fra tanti ragazzi, mossi dalla spensieratezza della loro età, e chi preferirebbe un paese più tranquillo. Si può pur sognare di essere Cristiano Ronaldo o Leo Messi, anche a Cembra: nessuno lo impedisce.
Il limite viene superato, dicono però i cittadini del comitato, quando una pallonata fuori controllo colpisce una porta, un’autovettura o persino la finestra della chiesa. Perché è successo anche questo a Cembra, e così persino il parroco ha portato la sua testimonianza. Con un pallone alcuni ragazzi hanno distrutto una delle finestre nella chiesa di San Pietro: ed è stata forse questa la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tanto che il sindaco ha deciso di mettere dei paletti, e questa volta di scriverli nero su bianco, in un documento firmato la scorsa settimana.
Non è una vera e propria ordinanza, piuttosto un invito, ma comunque chiarissimo: «Preso atto che, in particolare nel centro storico, vengono rilevate delle attività di gioco di bambini e ragazzi che disturbano la quiete pubblica, che rischiano di deteriorare il patrimonio pubblico e privato, finanche a temere per la conservazione del patrimonio storico artistico, il sindaco invita i ragazzi e i bambini, ma soprattutto i loro genitori per la responsabilità “in vigilando”, a evitare dei comportamenti molesti.
Ricordando che, fuori dai luoghi a ciò destinati, è vietato lanciare qualsiasi oggetto, e che sono proibiti i seguenti giochi: palla, pallone, bocce, calcio, fionda, ecc.», si legge nel documento. Addio insomma all’immagine romantica del calcio vissuto nelle strade, con partite improvvisate negli angoli dei rioni. «Nessuno vuole impedire ai ragazzi di giocare - precisa il sindaco - ci sono però i luoghi deputati a questo, e non sono le strade del centro storico, dove hanno causato troppi danni».
Vicino alla scuola lo scorso febbraio è stato inaugurato il nuovo parco, intitolato a Sergio Casagranda. Con anche un piccolo campo, proprio per giocare al pallone. «Ci piace la nostra dimensione di paese, con i ragazzi che corrono per il centro - conclude il sindaco - i genitori dovrebbero però responsabilizzare i loro figli, affinché rispettino le cose degli altri». Fino allo scorso anno, senza il parco e con l’area adiacente all'oratorio occupata dai lavori, si era scelta la via della tolleranza. Ora invece i vigili intensificheranno i controlli, anche per applicare eventuali sanzioni.