Castellani torna in sella alla mitica Laverda
Nonostante i suoi 84 anni ha accettato di partecipare alla rievocazione della Milano-Taranto: 1.900 chilometri. La partenza domani insieme ad altri 190 piloti
RIVA. Sono passati sessant'anni da quando il rivano Nino Castellani vinse con una Laverda 75 cc la Milano-Taranto, prova motociclistica su strada – a quei tempi la più lunga del mondo - che lo elesse fra i grandi delle due ruote. Avesse mezzo secolo in meno sulle spalle, Castellani oggi sarebbe un campione di altissimo livello.
Il fatto di avere 84 anni suonati, benché portati egregiamente, non gli ha impedito di accettare l'invito del Motoclub di Marostica (lo stesso che in primavera, al Salone di Padova lo ha invitato, insieme a Giacomo Agostini, per rendergli omaggio) a partecipare alla riedizione della gara che nel 1952 lo vide sul podio.
Nino Castellani all'epoca montava una Laverda 77cc messagli a disposizione da Francesco Laverda , che lo aveva assunto come pilota ufficiale della sua casa di produzione. Questa volta sarà in sella alla Laverda 200 cc del 1970 che gli sarà affidata dall'amico Dario Fabris, contitolare della Breganze Fc, azienda artigianale di moto di grossa cilindrata il cui obiettivo è di riportare in auge il mito della Laverda.
Dunque attenti al numero 80, che sarà quello dell'ottantenne rivano, dotato di spirito indomito e ancora di grinta a dosi industriali, che ricordano il coraggio (da vendere) e quel pizzico di incoscienza con cui nel 1952 si tuffò nella notte della pianura padana, affrontando rischi enormi per ben 1.420 chilometri, ma consapevole che se fosse giunto al traguardo avrebbe scritto una pagina memorabile della storia del motociclismo. Castellani rimase in sella, ininterrottamente, per 18 ore e 26 minuti, fermandosi solo per rabboccare il serbatoio della benzina e controllare il livello dell'olio. Una maratona interminabile che però lo portò a Taranto vincitore.
Dopo questo risultato Castellani, negli anni ruggenti del motociclismo, raccolse altri prestigiosi successi, sempre alla guida di mezzi di piccola cilindrata. Le case dell'epoca puntavano infatti molto sulle “motoleggere” in quanto poco costose. La passione di Castellani per le Laverda non si è mai spenta e ancora oggi lo porta ai raduni organizzati dai club che del marchio rievocano ed esaltano la storia. Perciò, quando Dario Fabris gli ha proposto di iscriversi alla rievocazione della gara che lo iscrisse negli annali del motociclismo, lui non ha saputo dire di no. La partenza è domani a mezzanotte, ovviamente da Milano. Con Castellani (che avrà al suo seguito il team tecnico organizzato dal presidente del Motoclub Marostica, Davide Dal Prà), ci saranno altri 190 piloti disposti a macinare ben 1.900 chilometri, suddivisi in tappe, fino a Taranto, in parte lungo le stesse strade sulle quali sfrecciarono le moto dei pionieri di sessant'anni fa. (d.r.)