Caserme di Mattarello, tutti assolti
In 17 erano imputati per il presidio del 2008 al cantiere
TRENTO. Erano in 17 ed erano accusati di vari reati che andavano dall’ occupazione di terreno alla violenza privata per finire con l’ interruzione di pubblico servizio. E ieri sono stati assolti dal giudice Avolio: per alcuni l’assoluzione è arrivata per non aver commesso il fatto (non erano presenti) e altri perché il fatto non costituisce reato (sarebbe mancato l’elemento soggettivo).
La vicenda che è stata discussa in aula risale al giugno del 2008 quando, all’inizio dei lavori per la costruzione delle nuove caserme di Mattarello, un gruppo di attivisti del centro sociale Bruno, si presentarono sul sito per cercare di ostacolare i lavori. Un presidio che fu poi sgomberato dalle forze dell’ordine. Ci furono le denunce e quindi le udienze ( i 17 erano difesi dagli avvocati de Bertolini, Canestrini e Chiariello) che sono finite ieri con l’assoluzione.
«Ci sentivamo già assolti - spiegano dal Bruno - perché abbiamo sempre saputo di avere ragione: una delle tante dimostrazioni è la solidarietà che abbiamo avuto negli anni dalle persone che sono sempre state al nostro fianco in questa battaglia. Avevamo ragione poiché quel progetto scellerato, che avrebbe dovuto deturpare 30 ettari di terreno agricolo con l’ennesima colata di cemento e creare un nuovo avamposto militare in Trentino, è stato abbandonato a causa della mancanza di quei 500 milioni di euro che dalla comunità sarebbero stati pagati - e perciò sottratti al welfare. Probabilmente in una fase di crisi non è un’allocazione giustificale agli occhi della collettività che subisce la crisi il “fare la guerra”: in realtà non lo è mai stato. Ed è per questo che oggi usciamo vittoriosi e felici».