LA CRISI

Casa, nel 2014 prezzi a picco

Ancora un anno nero per il mercato immobiliare: dal 2008 le quotazioni sono scese del 30 per cento


di Matteo Ciangherotti


TRENTO. È stato un 2014 ancora negativo quello del mercato immobiliare trentino. I prezzi degli appartamenti sono scesi ulteriormente, dal 3 al 5% in media, e a calare sono soprattutto gli immobili del mercato dell’usato. A subire maggiormente la crisi nelle compravendite sono in particolare le zone turistiche dove le seconde case restano vuote. Tra tutte, la Val di Fassa - un tempo regina del mercato – che soltanto nel 2014 ha visto abbattersi di oltre il 10% il prezzo di acquisto.

Non sono numeri che alimentano troppe speranze quelli presentati ieri mattina, a Trento, dalla Fimaa, la federazione dei mediatori agenti d’affari della Confcommercio, in occasione della pubblicazione dell’edizione 2015 della «Guida Casa». Un mercato immobiliare che dal 2008 ha perso circa 400 mila vendite, di cui almeno la metà gestite dalla Fimaa. E se questi sono i dati «ufficiali», a guardare dietro e oltre la Guida, si scopre che, in alcuni casi, è già avvenuto il temuto crollo.

Tra gli agenti-mediatori attivi in Trentino c’è chi ammette - tra colleghi - che il valore degli immobili è calato anche del 30% e se, per fare una proporzione, al Nord Italia un mini appartamento stimato sui 100 mila euro oggi ne vale appena 70 mila (questo almeno il prezzo per cui «forse» si riesce a venderlo), al Meridione lo stesso tipo di immobile passa dai 70 mila ai 40 mila euro attuali.

«Oggi il prezzo lo fanno i clienti, chi acquista, e non più certo i venditori», dicono i vari agenti che si sono alternati in un breve resoconto della situazione zona per zona. «Per vendere una seconda casa bisogna sperare che le fabbriche a Brescia lavorino, che la banca conceda un mutuo, che nella località prescelta vengano realizzati impianti e servizi, che durante l’inverno nevichi regolarmente e che in estate splenda il sole», ha dichiarato, in un filo sottile tra sarcasmo e realtà, l’agente della Val Rendena Loretta Rosat.

E se anche a Madonna di Campiglio si contano gli appartamenti vuoti, non può andare meglio a Riva del Garda e tantomeno a Rovereto dove, secondo l’agente di zona Alessandro Straffelini, «in alcuni casi il calo dei prezzi si attesta oltre il 10%, altrimenti non si riesce a vendere e, a volte, non si vende comunque, indipendentemente dal prezzo».

Tengono un po’ meglio il mercato la Valsugana e la Valle dell’Adige dove, però, si piazzano con più facilità gli appartamenti usati, ma fino a 5 anni, poiché oltre, gli edifici vanno incontro a opere di risanamento che fanno lievitare i prezzi e allontanare gli acquirenti.

Severino Rigotti

«In un contesto del genere riuscire a monitorare il mercato e operare una corretta stima dei prezzi a metro quadrato risulta sempre più difficile – ha precisato il presidente Fimaa Severino Rigotti -; quando non c’è stabilità e alcune persone sono costrette a vendere, l’oscillazione del listino tra il massimo e il minimo secondo cui avvengono le compravendite diventa quasi un azzardo». Eppure tra settembre e ottobre il mercato aveva fornito timidi segnali di risveglio, ma «in brevissimo tempo – ha aggiunto Rigotti – ci siamo ritrovati nella situazione precedente, un quadro dove tutto è bloccato a partire dal credito bancario; i mutui, quando ci sono, coprono appena tra il 40 e il 60% del valore complessivo dell’immobile».













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