Cartelli in Consiglio regionale: «Siamo indignati»

Dopo la pubblicazione dei vitalizi milionari protesta del pubblico con volantini. Il governatore Rossi: «Dobbiamo ripristinare la fiducia dei cittadini»



TRENTO. «Siamo indignati». Questa la scritta su dei cartelli esposti da una decina di persone tra il pubblico in Consiglio regionale oggi a Trento, dopo che nei giorni scorsi sono state diffuse le cifre di vitalizi milionari per i consiglieri delle passate legislature della Regione Trentino Alto Adige Suedtirol. Cartelli e volantini erano stati esposti e distribuiti anche fuori dal palazzo prima dell'inizio della seduta. «Aiutiamoli a cambiare, i consiglieri regionali si sono attribuiti in questi giorni (tra vitalizi e liquidazioni d'oro) circa 50 milioni di euro è inaccettabile» l'esordio del volantino. Di seguito la proposta di «forme di protesta civili, ma determinate» da avviare, a firma Comitato contro i vitalizi e le liquidazioni d'oro. Con un invito a iscriversi a una cosiddetta «catena umana dell'indignazione» in Internet.

«Credo sia necessario ripristinare un clima di maggiore fiducia dei cittadini verso le nostre istituzioni autonomistiche. A questo proposito penso che non sia possibile e nemmeno ci è consentito non occuparsi del tema che anche in questi giorni è al centro delle attenzioni mediatiche dell'opinione pubblica: i costi della politica». Così il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, nel suo discorso programmatico per la presidenza della Regione Trentino Alto Adige-Suedtirol ha parlato della volontà di affrontare la questione dei vitalizi accumulati dai consiglieri in passato, con cifre milionarie, balzate in questi giorni alle cronache. «Mi riferisco - ha proseguito Rossi - al tema del trattamento pensionistico dei consiglieri regionali. Dovremo essere capaci di affrontarlo ancora in questa legislatura e in questa sede, perché, se si è fatto molto circa il futuro, i cittadini non comprendono perché per il passato siano previsti trattamenti come quelli che abbiamo visto in questi giorni». «Dovremo ricercare in questa legislatura - ha concluso sul tema - le vie legali per affrontare il problema nell'ottica di realizzare ulteriori riduzioni, che avvicinino quei trattamenti originati da un vecchio sistema a quelli previsti per i consiglieri oggi in carica e li rendano accettabili».













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