il caso

Cariche al femminile sui documenti, Fratelli d'Italia contro l'ateneo: "Scemenza colossale"

De Bertoldi: “Ennesima esternazione populista volta a stupire”. Ambrosi: "Offesa come donna"

LA NOVITA’. Introdotto il “femminile sovraesteso”



TRENTO. "L'uso del femminile sovraesteso anche per gli uomini è l'ennesima esternazione populista volta a stupire, o ad inseguire la notorietà di giornata, senza alcun costrutto reale. Non spetta al rettore dell'università di Trento Flavio Deflorian, cambiare la lingua italiana all'interno dell'ateneo che ha l'onore di rappresentare ma che non è certamente il suo feudo". Lo dichiara il deputato trentino di Fratelli d'Italia, Andrea De Bertoldi.

Il riferimento al via libera del consiglio di amministrazione dell'Università di Trento al regolamento generale di ateneo, che introduce il 'femminile sovraesteso' per le cariche e i riferimenti di genere. "Da 'genitore uno' a 'genitore due', fino al voler sostituire indiscriminatamente il maschile con il femminile nei testi, assistiamo, purtroppo, da anni al proliferare di elementi che, oltre ad apparire sovente bizzarri, non contribuiscono minimamente all'affermazione della donna, ma semplicemente creano confusione e ridicolizzano il valore fondamentale della parità di genere. L'università trentina ritengo non debba salire agli onori delle cronache nazionali per mere provocazioni linguistiche ma per la serietà e l'appetibilità delle proprie proposte formative, che dovrebbero rappresentare un'avanguardia culturale e non l'avamposto di una inconsistente e maldestra forma di femminismo. Mi auguro che il rettore abbia modo di riflettere sul proprio orientamento ideologico per nulla inclusivo e possa al più presto tornare sui suoi passi", conclude.

Gli dà man forte la deputata Alessia Ambrosi per la quale si tratta di una "colossale scemenza, ferita e offesa come donna. Il rettore ci chieda scusa, la battaglia per la parità non merita di finire nel ridicolo".













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