«Cari colleghi, basta lamentarsi»

Tomio (Exquisita) e le aperture domenicali: risposta debole quando c’è da rimboccarsi le maniche


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. «Mi dispiace rilevare che spesso noi operatori siamo molto veloci a lamentarci e lanciare invettive verso l’esterno (il traffico, le amministrazioni, i parcheggi, le fioriere, le ciclabili...) ma poi rispondiamo in maniera debole quando c’è da rimboccarsi le maniche per creare delle opportunità di lavoro». Così afferma Walter Tomio, titolare di Exquisita, in merito alle aperture dei negozi nelle domeniche di settembre: «Ho l’impressione che il commercio della mia città abbia perso un’opportunità» afferma, visto che pochissimi negozi hanno tenuto aperto.

Tomio, che tiene aperto il suo locale la domenica da settembre ad aprile, al di là delle motivazioni («più o meno condivisibili e comunque rispettabili») con le quali molti hanno deciso di tenere chiusi i loro negozi, propone alcune riflessioni. «Questo atteggiamento di chiusura va contro l’interesse del consumatore- spiega - il quale trae vantaggio da un’offerta più flessibile anche sugli orari così come dalla maggior concorrenza. Infatti oggi molti acquistano vari beni (in primis viaggi, libri, elettronica, ecc) su internet dove questo è possibile a qualsiasi ora del giorno e della notte ed in qualunque giorno della settimana».

Un atteggiamento «favorisce invece coloro che godono di rendite di posizione e danneggia gli operatori che vogliono entrare nel mercato e che avrebbero magari tanta voglia di rimboccarsi le maniche». A tale proposito Tomio cita il dato secondo il quale il 49,6% delle nuove imprese in Italia chiude entro i primi 5 anni di vita (fonte Cgia di Mestre aprile 2012): «Noi operatori che siamo sul mercato da anni con attività affermate, magari senza dover pagare l’affitto del locale perché di proprietà e/o senza dover rimborsare un mutuo, cosa diciamo a questi nuovi operatori che con passione e coraggio provano a mettersi in proprio? Che le opportunità di lavoro in più non vanno colte?»

Il titolare dell’Exquisita poi fa riferimento a coloro che, come riportato ieri dal Trentino, hanno deciso di tenere chiuso le domeniche di settembre per motivi legati a valori morali: « Mi chiedo come mai questi operatori poi in dicembre (quando la domenica si incassa di più!) aprono la domenica. Sarà mica che i valori annunciati variano al variare delle opportunità?»

Inoltre Tomio contesta l’obiezione secondo la quale “se apro un certo numero di domeniche all’anno va a finire che poi devo assumere un dipendente e quindi sono punto e a capo” : «Non è così! Se creando un posto di lavoro il nostro guadagno rimane lo stesso di prima abbiamo realizzato uno degli obiettivi fondamentali del fare impresa. Cos’è tutta questa paura nel creare sviluppo e posti di lavoro? Ma non dovrebbe essere nel Dna di noi imprenditori l’ambizione nel creare opportunità di lavoro? Riusciamo a vedere le nostre aziende non come oggetti di nostro esclusivo possesso ma come un mix di intuizioni/creatività/managerialità/fatica che possono andare a vantaggio anche di altri?» Dedicarsi alla famiglia e al «sacrosanto diritto al tempo libero in un altro giorno della settimana» secondo Tomio è possibile visto che ci sono categorie di operatori che da sempre «perché ne anno bisogno collocano le loro giornate lavorative la domenica, laddove è necessario, per cogliere le opportunità». In conclusione «credo che oggi, come ieri, anche poter lavorare sia una benedizione.... Bastasse non lavorare le domeniche di settembre per potersi sentire impegnati verso la famiglia ed i propri valori!» afferma Tomio.

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