Carcere, Rossi  a Roma: «Lo Stato rispetti gli accordi» 

Attesa per il vertice con il ministro sulla struttura di Trento: «Anche le iniziative della Provincia così sono a rischio»



TRENTO. «Chiederemo allo Stato di rispettare i patti, perché non possiamo accettare che nel carcere di Trento vengano messi a rischio i diritti delle persone e che venga vanificato l’impegno della Provincia per garantire la rieducazione e la riabilitazione dei detenuti». Così il governatore Ugo Rossi annuncia l’incontro con il ministro della giustizia, Andrea Orlando, fissato per il prossimo 8 novembre a Roma.

Ieri Rossi ha incontrato la nuova garante dei detenuti, Antonia Menghini, che ha confermato la difficile situazione del penitenziario di Spini di Gardolo: «C’è il rischio - ha detto Rossi - che vengano messe a rischio tutte le attività che la Provincia garantisce per favorire il recupero dei dipendenti. Tutto questo perché il numero degli agenti di polizia penitenziaria è insufficiente e ci sono più detenuti rispetto all’accordo che la Provincia ha stretto con lo Stato nel momento in cui è stato costruito il nuovo carcere».

Un accordo che prevedeva impegni precisi sulla gestione corretta del carcere (in particolare sul rispetto dell’organico della polizia penitenziaria e sul numero massimo di detenuti) ma che non prevede particolari sanzioni per chi non lo rispetta.

Rossi partirà proprio dal numero delle guardie: «Sappiamo che è in corso una riorganizzazione del personale e chiederemo che sia anche l’occasione per riportare alla normalità la situazione del carcere di Trento».

È assolutamente escluso, invece, che la Provincia possa spingersi oltre, per tendere una mano allo Stato (magari avviando un percorso per chiedere la competenza sul carcere) con l’obiettivo di risolvere la situazione: «Possiamo fare tanti ragionamenti sulle competenze della Provincia - dice Rossi - ma non è il caso del carcere, soprattutto in questo momento: prima di avviare qualsiasi discorso è necessario che ognuno faccia la sua parte. Lo Stato quindi deve rispettare gli accordi, in modo che tutto quello che fa la Provincia a Spini di Gardolo (dai progetti di re-inserimento dei detenuti alle semplici iniziative di intrattenimento) non venga messo a rischio dai problemi di organico. Sarebbe sbagliato chiedere la competenza sul carcere: abbiamo tanti fronti da seguire e questo è un impegno che lo Stato deve onorare, perché il rischio è che vengano meno i diritti delle persone e su questo tema non si scherza.

L’incontro del governatore Rossi con il ministro Orlando è atteso con grande attenzione dagli agenti di polizia penitenziaria che hanno denunciato, anche nei giorni scorsi, la situazione di grave difficoltà che vivono nel carcere di Spini a causa dell’assoluta carenza di personale.

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