SICUREZZA

Capotreno aggredita sul regionale ad Ala

La donna, 45 anni, ha chiesto il biglietto a tre passeggeri. I sindacati: «È stata spintonata con violenza, graffiata e ferita»


di Mario Bertoldi


ROVERETO. Nuovo allarme sicurezza sui treni regionali. Sabato pomeriggio un capotreno donna in servizio sulla tratta Verona-Brennero è stata costretta a far ricorso alle cure del pronto soccorso dopo essere stata aggredita da tre nigeriani che erano stati trovati sul treno privi di biglietto. L’episodio è avvenuto nel tratto Ala-Rovereto su un treno regionale veloce diretto al Brennero. La capotreno è incappata nei tre durante il normale controllo dei biglietti, Nessuno del gruppetto era provvisto di biglietto. Uno dei tre aveva però una tessera emessa dalla Provincia di Trento che permette di viaggiare previa obliterazione a terra alla partenza e all’arrivo con riscossione del prezzo del biglietto a scalare sulla somma depositata sul conto corrente abbinato nella tessera. Si tratta di una tessera non nominativa che spesso alimenta contestazioni e polemiche. I tre nigeriani sosteneva di aver obliterato alla partenza da Ala. Circostanza non risultata veritiera posto che il controllore sui treni (nel nostro caso la capotreno di servizio) ha la possibilità ovviamente di effettuare i necessari controlli. A quel punto i tre stranieri sono stati costretti a pagare il biglietto direttamente in treno probabilmente con una piccola sovrattassa. L’episodio ha però innervosito i tre anche perchè la capotreno ha proceduto con alcuni controlli e ha trattenuto per alcuni minuti la tessera. Nel frattempo il treno ha raggiunto la stazione di Rovereto dove i tre stranieri intendevano scendere. A questo punto uno dei tre ha aggredito verbalmente e fisicamente la capotreno che è stata minacciata, spintonata con violenza contro una parete dello scompartimento e graffiata con rabbia lungo tutto un braccio. I tre le hanno strappato di mano la tessera e sono scesi precipitosamente dal treno che poco dopo è ripartito. La donna, sotto choc, una volta giunta a Bolzano (dove abita) si è recata al pronto soccorso dell’ospedale di San Maurizio per una visita di controllo, denunciando quanto avvenuto. È stata medicata e dimessa con una prognosi di una settimana. L’episodio ha ovviamente creato nuovo allarme per il problema della sicurezza sui treni. Un episodio simile era avvenuto anche un mese fa. «Avevamo chiesto la presenza di un paio di poliziotti sui treni più a rischio, quelli della tratta Bologna-Verona-Brennero - spiega Christian Tschigg della Uil trasporti - ma ci è stato comunicato che non c’è personale disponibile. Così come le Ferrovie non hanno dato seguito alla nostra richiesta di prevedere due capitreno in servizio su ogni convoglio (e non solo uno) per motivi di sicurezza». E la situazione è sempre più allarmante.

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