Cantori della Stella da una ventina di parrocchie riuniti nel Duomo di Trento
Il mandato del vescovo Tisi: “Siate luci anabbaglianti, come Gesù che non ci acceca, ma mette noi in luce”
TRENTO. “Andate con le vostre Stelle, che sono luci anabbaglianti, che non accecano. Proprio come Gesù, che mette in luce noi. Raccontate che il mondo è bello perché Dio non è stanco di noi”. Vestiti da pastori, magi, angeli e portatori di coloratissime stelle, oltre duecento bambine e bambini, ragazze e ragazzi, hanno ricevuto nel pomeriggio di ieri, venerdì 27 dicembre, dall’arcivescovo Lauro Tisi l’invito ad essere annunciatori nelle valli trentine del messaggio di pace e di speranza del Natale, grazie al Dio fattosi bambino.
Si è rinnovato così in Cattedrale il mandato del vescovo ai Cantori della Stella, tradizione ancora viva in molte zone del Trentino. L’iniziativa è stata coordinata per la Diocesi dai Servizi Catechesi e Missionario.
Ai Cantori, provenienti da una ventina di parrocchie diverse – molto numerosi i gruppi delle Giudicarie esteriori e di Mezzocorona-Roveré della Luna –, si è rivolto l’arcivescovo Lauro con tono particolarmente affettuoso, riconoscendo tra loro anche alcuni volti incontrati di recente nel corso della Vista pastorale.
Ogni bambino che nasce dice che Dio non è stanco dell’uomo
Don Lauro cita Tagore (“Quando nasce un bambino, è segno che Dio non si è ancora stancato dell’uomo”) e invita i bambini ad “applaudire Dio che non è mai stanco di noi”. “Geniale la frase di Gesù quando dice che il Regno di Dio appartiene ai bambini”, nota l’Arcivescovo che ne spiega anche il motivo: “I bambini – sottolinea Tisi – trovano sempre posto per gli altri, perché per voi non ci sono confini. Grazie poi ai bambini perché sono curiosi, fanno sempre domande, mentre a noi adulti ormai mancano le domande. Ancora, grazie ai bambini che conoscono la bellezza del dono, sanno che prestare agli altri rende belli, tenere per sé rende brutti”.
Essere luci anabbaglianti
Commentando il brano del profeta Isaia (“il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce”) monsignor Tisi ha fatto notare ai bambini, evocando i fari dell’automobile, la distinzione tra luce abbagliante che acceca e anabbagliante, più tenue ma efficace. “Gesù è una luce straordinaria ma anabbagliante, perché a lui interessa mettere in luce noi, non ci acceca. Ecco la luce che ti fa vedere gli altri, non ti toglie la vista”.
“E allora adesso vi do il mandato: andate – ha concluso don Lauro – con le vostre Stelle che sono luci anabbaglianti, che non fanno male. Raccontate che il mondo è bello perché Dio non è stanco del mondo e perché nel mondo per fortuna ci sono i bambini che continuano a ricordarci che c’è posto per tutti. Si vogliono bene e ci dicono: quando vuoi bene, sei bello. Grazie bambini!”
Nel loro bussare di casa in casa, i Cantori della Stella raccoglieranno anche fondi destinati poi a progetti di sostegno all’infanzia bisognosa nel mondo, attraverso i missionari.
(foto Zotta e Uff. stampa Diocesi di Trento)