«Candidati, impegnatevi per le donne»

Fedrizzi (Commissione pari opportunità): più presenza in politica e più servizi alle famiglie per facilitare l’occupazione


di Jacopo Tomasi


TRENTO. «Più parità di genere per una società migliore e per ridare slancio allo sviluppo del Trentino». É l'appello agli undici candidati presidenti della Provincia da parte della Commissione provinciale pari opportunità. Sono chiamati a rispondere quasi esclusivamente uomini, visto che su undici l'unica donna è Alessandra Cloch dell'Associazione Fassa. «Anche questo è un dato preoccupante», afferma Simonetta Fedrizzi, presidente della Commissione pari opportunità. «Come il fatto che alle grandi tavolate di questa campagna elettorale stiamo vedendo solo uomini. Su quasi 800 candidati, le donne si contano sulle dita di una mano». Donne quasi invisibili e spesso utilizzate come "riempitivo" per completare le liste e rispettare la soglia (bassa) del 30%. Ai candidati vengono chiesti impegni concreti e non solo buoni propositi. «Vogliamo sapere se nella loro agenda politica ci sono provvedimenti e risorse per affrontare, in più ambiti, il tema della parità», sottolinea Fedrizzi. Gli ambiti sono soprattutto tre, a partire dall'equa rappresentanza in politica, con la modifica della legge elettorale in senso paritario. «Abbiamo già sollecitato il consiglio provinciale per una modifica che non è arrivata. Ci auguriamo arrivi al più presto». La richiesta prevede il 50% di donne e uomini nelle liste elettorali e la doppia preferenza di genere, già prevista nel resto d'Italia. «Le donne in politica servono per cambiare l'agenda, dando risposte ai bisogni delle famiglie e iniziare una svolta culturale». Il secondo punto è il lavoro. «Più donne nel mondo del lavoro significa un territorio migliore, con più benessere. Se aumenta l'occupazione femminile, attiviamo un circolo virtuoso che porta più Pil, sviluppo e natalità. Circa 300 donne l’anno si dimettono per problemi legati alla conciliazione dei tempi casa-lavoro. Bisogna evitarlo. Non vanno tagliate le risorse a servizi come gli asili nido, è indispensabile tenere alta la qualità senza aumentare le tariffe in tutto il territorio». Infine il delicatissimo tema della violenza sulle donne. La Commissione chiede che non venga tagliato il finanziamento alle strutture che accolgono donne e bambini che hanno subito violenza. Inoltre, chiedono impegni concreti su sensibilizzazione e prevenzione.













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