Cadino, via libera al biodigestore
La giunta provinciale: «Impianto compatibile con l'ambiente»
ROTALIANA. Con la certezza che non provocherà disagi agli abitanti, la giunta provinciale ha dato il via libera - con alcune prescrizioni - al biodigestore di Cadino, proposto dalla ditta Bio Energia Trentino srl: «E' compatibile con l'ambiente». Ma la realizzazione e la gestione dell'impianto - si legge in una nota diffusa dalla Provincia - dovrà essere accompagnata da un piano di monitoraggio curato dall'Agenzia per la protezione dell'ambiente di Trento, in accordo con i colleghi di Bolzano. Tutto questo pochi giorni dopo la notizia (di cui abbiamo già riferito) che i residenti di Cadino hanno rinunciato alla battaglia legale al Tar (pur dichiarandosi sempre contrari all'impianto).
L'impianto servirà per il trattamento della parte organica dei rifiuti prodotti in Trentino (soprattutto in valle di Fiemme e in Rotaliana) e il luogo scelto è circa 950 metri a nord est di Cadino (Comune di Faedo) e a 3 chilometri dall'abitato di Salorno. La Provincia - si legge sempre nella nota diffusa ieri - ha fatto esaminare il progetto dell'estate scorsa (una versione "allargata" del biodigestore) al Comitato provinciale per l'ambiente (in cui sono rappresentate anche le associazioni ambientaliste oltre), ottenendo conclusioni confortanti all'unanimità: «Gli esperti hanno escluso che gli odori possano arrivare a investire il centro abitato di Cadino e la ditta Rotalnord, che è il nucleo più vicino all'impianto» sostiene la Provincia.
Ma per fornire ulteriori garanzie ai cittadini della zona è prevista una campagna di analisi degli odori prima dell'entrata in funzione dell'impianto e anche durante il periodo in cui sarà raggiunto il funzionamento a pieno regime. Altre campagne - assicurano gli uffici provinciali - saranno organizzate in caso di altri problemi che potrebbero presentarsi a causa del funzionamento del biodigestore. Previste anche analisi trimestrali nei punti più significativi, almeno durante il primo anno di funzionamento dell'impianto. I rifiuti in ingresso - secondo le previsioni - ammonteranno a 25 mila tonnellate all'anno (frazione organica, erba compresa) oltre a 8.500 tonnellate all'anno di ramaglie da utilizzare nel processo di degradazione biologica dei rifiuti.
La scheda. Potrà «vendere» l'energia in più Il progetto prevede la realizzazione di un impianto integrato (anaerobico e aerobico) per il trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata attuata nel territorio della provincia di Trento, per la produzione di fertilizzante. I quantitativi di rifiuti previsti in ingresso all'impianto ammontano a 25.715 tonnellate all'anno per la frazione organica (compresa l'erba) e a 8.500 tonnellate/anno per il verde (ramaglie). Il surplus di energia prodotto dall'impianto (energia elettrica e termica) potrà essere immesso nelle reti elettriche e di teleriscaldamento: secondo le stime si prevede di utilizzare per autoconsumo circa il 9% dell'energia elettrica ed il 70% dell'energia termica, immettendo in rete la restante parte.