C’è un sondaggio sulla ricandidatura di Lorenzo Dellai
Una società di indagine sta intervistando i trentini e chiede se voterebbero ancora questo governatore
TRENTO. Che cosa farà Lorenzo Dellai l’anno prossimo? Si candiderà alle politiche? Oppure attenderà di chiudere la sua esperienza da governatore e poi, infilate le ciabatte, si metterà in disparte?
Vedo già i vostri sorrisi: su questa seconda domanda siete molto scettici (soprattutto sulla risposta che si darebbe lo stesso Dellai). E non avete tutti i torti, infatti. Anche perché in questi giorni molti trentini sono stati raggiunti telefonicamente da una società di indagine nazionale che fa domande su Lorenzo Dellai e sulle intenzioni di voto verso le elezioni provinciali. Due degli intervistati - che ci hanno confermato di essere stati sottoposti a una raffica di quesiti - giurano di ricordarsi che si tratterebbe della Ipsos. Fatto sta che comunque il centro attorno al quale ruotano tutte le domande è proprio il presidente. Chi sia il soggetto committente non è semplice capirlo, anche perché alcuni interrogativi vengono posti anche sull’Upt e sulla coalizione di centrosinistra.
Come potete capire, comunque, il futuro non è chiaro neppure allo stesso governatore. Ma la domanda che molti di voi si porranno è ben chiara e legittima? Ma perché un sondaggio così presto rispetto alle provinciali dell’autunno 2013 e, soprattutto, perché un sondaggio che pone degli interrogativi rispetto a una sua ricandidatura che, in base all’attuale legge, non sarebbe possibile? Beh, probabilmente perché la legge si può ancora cambiare. E, in effetti dal momento in cui la legge elettorale dovesse tornare in aula per una modifica sulla cosiddetta «porta girevole» (la previsione dell’ingresso di nuovi consiglieri al posto degli eletti che si dimettono per fare gli assessori), tutto diventa possibile, anche una modifica del veto sul terzo mandato.
Ma quali sono le domande poste dalla società di indagine agli intervistati? Vediamo in rapida rassegna le principali. Si comincia prendendo il tema alla larga e chiedendo di dare una valutazione agli ultimi dieci anni di governo provinciale in Trentino. Poi seguono queste domande: «Conosce Dellai? - L’ha votato? - Se lo ha votato, lo voterebbe ancora? - Che voto dà alla sua azione politica? - Che tipo di coalizione si potrebbe immaginare per l’Upt? La conferma con il centrosinistra? Si potrebbe immaginare un’alleanza con il Pdl? (quest’ultima domanda è chiaro che cerca di valutare se l’elettore di Dellai si rivolge a destra quando è alle politiche)». E ancora: «Vede meglio Dellai a Roma, a Bruxelles, oppure di nuovo a Trento? Chi può governare il trentino dal 2013 in poi?». È interessante che questa domanda venga posta in modo aperto, senza dare alcuna indicazione su altri nomi, la qual cosa fa immaginare che tutto il sondaggio sia teso a cogliere le intenzioni di voto proprio rispetto a Dellai.
Ma si tratta davvero di una raffica di domande, che non si ferma soltanto al presidente della Provincia, ma valuta anche l’orientamento rispetto alle Comunità di Valle. Una domanda molto larga, infatti, chiede di esprimere un giudizio sulle Comunità di Valle. E poi arriva un interrogativo secco: «Andrà a votare?». Quindi il sondaggio è stato commissionato per valutare le intenzioni di voto rispetto agli appuntamenti più vicini, ma è stato utilizzato per raccogliere impressioni importanti rispetto a un interrogativo che molti si stanno ponendo (soprattutto dopo la deroga allo statuto della Cooperazione per Schelfi): c’è posto per un Dellai quater?
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