«C'è Sgarbi? Boicotto la Biennale»
La pittrice trentina rinuncia a partecipare. L'imbarazzo di Panizza
TRENTO. «Sembra un mercato». Così la nota pittrice trentina Alda Failoni descrive la cinquantaquattresima Biennale in corso a Venezia. L'artista parla di opere ammassate, senza gusto espositivo nè criterio di selezione. Per questo la Failoni ha preso carta e penna e risposto picche all'invito dell'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza che le chiedeva di partecipare alla Biennale del Trentino Alto Adige, che si svolgerà a palazzo Trentini a Trento dal 21 all'8 dicembre, con due sessioni di esposizione (una per gli artisti consolidati, l'altra per le giovani promesse).
Il curatore dell'evento, sia a livello locale che nazionale, è Vittorio Sgarbi. «Non parteciperò alla mostra per motivi politici, ma anche per la mancanza di buon gusto che ha dimostrato Sgarbi alla Biennale di Venezia». Sgarbi d'altronde aveva già ricevuto un rifiuto dall'ente Regione, soprattutto da Bolzano. Il critico d'arte nei mesi scorsi aveva provato a portare la Biennale del Trentino Alto Adige anche nel capoluogo altoatesino con pessimi risultati. Infatti il direttore del Museion di Bolzano, Letizia Ragaglia l'ha perfino coperto di insulti. E così Sgarbi ha dovuto "ripiegare" su Trento, unendo artisti trentini e altoatesini in una sola esposizione.
«E' una mostra fatta in fretta e all'ultimo minuto, non ha certo richiesto un grosso sforzo finanziario», afferma l'assessore provinciale Panizza. «Alla fine abbiamo accettato di farla per non togliere spazio agli artisti trentini che avrebbero voluto partecipare, ma non è certo il progetto che ho in testa io per valorizzare gli artisti locali», spiega l'assessore. Per Panizza il vero evento sarà nel 2013 al Mart dove verrà ripercorsa tutta la storia dell'arte trentina. L'assessore non fa commenti sugli artisti "dissidenti", ma specifica che Sgarbi è «una persona esperta, ma che fa sempre molto discutere».
La Failoni è stata la prima a farsi avanti dicendo che lei non parteciperà alla Biennale che è stata estesa a tutto il territorio nazionale, in occasione dei 150 anni dell'Unità d'Italia. «Non faccio un appello affinché altri artisti si ribellino, ma voglio creare una discussione. Vorrei che altri pittori si facessero avanti e si esprimessero sulla Biennale di Venezia», continua la Failoni. L'artista trentina è rimasta scossa soprattutto dal padiglione Italia: «Un'indecenza. Un allestimento che non si può sopportare». Per lei Sgarbi, come curatore, ha fatto un buco nell'acqua. «Poiché presumo ragionevolmente che gli stessi criteri vengano conservati dal professore Sgarbi, anche nella Biennale del Trentino Alto Adige, ritengo di non voler partecipare», conclude la Failoni.