C’è Moltrer per il consiglio regionale

«Milordo» batte Kaswalder nella sfida dentro il Patt: sarà lui il candidato alla presidenza. Domani la prima seduta


di Chiara Bert


TRENTO. Il mocheno Diego Moltrer da Fierozzo, forte delle sue 4776 preferenze conquistate il 27 ottobre, batte Walter Kaswalder nella sfida interna al Patt e diventa il candidato della maggioranza alla presidenza del consiglio regionale. Che la poltrona spettasse agli autonomisti era già un dato assodato, uscito dall’ultimo incontro dei capigruppo del centrosinistra autonomista che avevano sancito un accordo complessivo tra incarichi provinciali e regionali. Ora spettava al Patt indicare il nome. Il partito si era preso qualche giorno di tempo e lunedì il gruppo ha indicato Moltrer, detto Milordo, come proprio candidato. Una scelta passata a maggioranza e non all’unanimità. Oltre a Milordo, si era proposto anche il presidente del Patt ed ex sindaco di Vigolo Vattaro Walter Kaswalder, terzo degli eletti con voti personali. «Il criterio naturale che ha orientato la scelta del gruppo è stato quello del consenso», spiega il capogruppo Lorenzo Baratter, «avevamo due ipotesi in campo ma alla fine la decisione che abbiamo assunto è stata condivisa dalla maggioranza». Dietro al recordman di preferenze Michele Dallapiccola (5247), premiato dal presidente Ugo Rossi con l’assessorato all’agricoltura e turismo, c’era infatti Moltrer. Che dopo aver scalpitato perché il Patt conquistasse un secondo posto in giunta, aveva accettato come tutti lo schema del (suo) presidente con 3 assessorati al Pd, 2 al Patt e uno solo agli autonomisti, più l’esterno Carlo Daldoss.

Ora il consigliere mocheno viene premiato con la presidenza del consiglio regionale, che il Trentino avrà per metà legislatura, con la «consueta staffetta» con gli altoatesini: al giro di boa dei due anni e mezzo, il presidente cederà il posto e prenderà quello del vicepresidente. Moltrer dichiara «grande soddisfazione» per la candidatura. «Ringrazio la coalizione per la fiducia - dice - come componente della minoranza linguistica germanofona sono molto vicino al mondo tedesco». Ricorda «il buon lavoro fatto sulle indennità dal precedente consiglio regionale» e per il futuro ritiene che non sia prematuro «cominciare a discutere di Euroregione, su cui dovremo confrontarci con l’Alto Adige».

La prima seduta del consiglio regionale, convocata dal presidente della Regione Alberto Pacher, è convocata per domani alle 10 in piazza Dante a Trento ed ha all’ordine del giorno l'elezione del presidente dell’assemblea e poi dei due vicepresidenti e dei tre segretari questori. L’intesa siglata dalla maggioranza trentina prevede che nell’ufficio di presidenza entri un consigliere dell’Upt, che sarà Piero Degodenz (Mario Tonina è invece entrato nell’ufficio di presidenza provinciale).

Per quanto riguarda invece l’assetto della nuova giunta regionale, se ne parlerà solo a inizio 2014, dopo che sarà chiusa la partita della giunta provinciale di Bolzano. L’accordo tra le forze del centrosinistra autonomista è che l’assessorato italiano vada ad un esponente del Pd: in lizza, a seconda che si tratti dell’assessorato agli enti locali o alla previdenza, ci sono i consiglieri Luca Zeni e Mattia Civico. La proposta è che l’incarico duri per 5 anni, ma questo sarà un nodo che il Pd regionale dovrà sciogliere al proprio interno. I trentini proporranno poi che anche l’assessorato ladino vada alla Ual per l’intera legislatura.

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