il caso

“Bypass ferroviario di Trento: i cittadini lasciati all’oscuro di tutto. Ignoto anche il numero di case da demolire”

La denuncia di Claudio Geat, presidente della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello: “Mancano informazioni a causa del patto di riservatezza sottoscritto da Comune, Provincia e Rfi, ma noi abbiamo il dovere di dar voce ai cittadini. Anche se questi nostri interventi sembrano non piacere a tutti”


di Daniele Peretti


TRENTO. “Non sono il presidente di circoscrizione del Pd, ma rappresento tutti i cittadini e mi faccio interprete delle loro istanze in modo del tutto trasversale”. Claudio Geat, presidente della Circoscrizione Centro Storico Piedicastello, ribatte così a chi nel suo partito gli contesta la posizione decisamente critica (posizione peraltro condivisa anche dai presidenti di Mattarello e Gardolo) nei confronti del bypass ferroviario.

“A creare preoccupazione è la mancanza sostanziale di informazioni dovuta al patto di riservatezza sottoscritto da Comune, Provincia e Rfi che impedisce di avere dettagli del progetto fino alla presentazione al Ministero. Solo che quando si è firmato erano previsti 12 anni di iter procedurale che oggi sono diventati sulla base del PNRR, due mesi con collegate le variazioni al Prg sia provinciale che comunale ed attiva anche il vincolo di esproprio”.

Si parla di 15 abitazioni destinate alla demolizione. “Una voce, ma il numero esatto non si conosce. Molti gli interrogativi sul futuro non solo sulla nuova sede dell'Aci, ma anche per lo stesso complesso delle “Fornaci” in Via Brennero, dove comunque non potranno più fare nessuna opera di ampliamento, nemmeno sotterranea”.

Nessuno è stato avvertito? “A noi non risulta. L’assessore Facchin ha detto in assemblea pubblica di aver già parlato con gli espropriandi, ma a livello di Circoscrizione non ne sappiamo nulla. Nemmeno il tracciato è cosa nota”.

Però come Circoscrizione non avete nessuna possibilità d’intervento. “Vero, però abbiamo il dovere di dar voce ai cittadini, anche se questi nostri interventi sembrano non piacere a tutti”.

Altri dubbi? “Non avendo risposte sono infiniti. Con l'inserimento dell'opera nel PNRR il cantiere cittadino si è ampliato in maniera sostanziale tanto da parlare di 2 milioni di metri cubi di materiali di scarto che oltre a non sapere dove verranno stoccati, non si sa nemmeno come saranno smaltiti, tra le ipotesi c’è anche quella dell’ex cava Sativa di Sardagna. A disposizione ci sono 930 milioni insufficienti a coprire tutte le spese di un cantiere che deve concludersi entro il giugno del 2026”.

Avete proposto delle modifiche? “Prima di tutto il trasferimento del progetto in Destra Adige, ma c'è un parere contrario espresso nel 2003 dalla Provincia; come Circoscrizione abbiamo chiesto il prolungamento della galleria fino a Canova; da Gardolo hanno chiesto l’interramento fino all'Interporto; a Mattarello la preoccupazione deriva da più di venti falde acquifere che se compromesse, potrebbero creare seri problemi per l'irrigazione, ma si dovrebbero abbattere anche vigneti pregiati”.

Per lo stoccaggio si parla delle aree ex Carbochimica ed ex Sloi... “Due aree inquinate che non mi sembra il caso di coinvolgere, in più c’è la questione di Via Brennero che andrebbe a rientrare nell'ambito del cantiere. In sostanza Trento Nord sarebbe coinvolta da un maxi cantiere che oltre a stravolgerla in toto, non se ne conoscono i tempi dei lavori: i cittadini dovrebbero accettare ad occhi chiusi un progetto secretato”.

Abbiamo detto che le Circoscrizioni non hanno voce in capitolo: per essere ascoltati ricorrerete ad azioni clamorose? “La scorsa legislatura ci furono le dimissioni del Consiglio di circoscrizione di Gardolo, a cosa sono servite? A nulla. Penso che ripetere la stessa azione non farebbe altro che piacere all'amministrazione comunale, invece restiamo al nostro posto a difendere i cittadini”.

Si tratta di una posizione unanime del Consiglio? “A livello di maggioranza si, mentre l'opposizione alla seduta del 13 agosto quando abbiamo approvato il documento sulla circonvallazione ferroviaria non si è nemmeno presentata, ma siamo 10 a 5 e non avremo problemi a portare avanti le istanze dei cittadini”.













Scuola & Ricerca

In primo piano