Bypass, di cosa parlano all’Osservatorio quando si riuniscono? Ecco qui
Mentre il cantiere avanza veloce, i «controllori» alle prese con le grane: senza personale, senza infopoint e con risposte «incomplete»
TRENTO. Era la calda sera dell’1 settembre 2021, ed era la prima volta che si parlava pubblicamente di Circonvallazione ferroviaria di Trento. Su pressione della Circoscrizione Centro Storico e del combattivo Comitato di San Martino, al Parco della Predara, centinaia di persone accorsero per sentire il sindaco Franco Ianeselli, l’assessore alla transizione ecologica Ezio Facchin e l’ingegnere Giuliano Franzoi del Comune «spiegare» il progetto. Fu una serata - va detto - piena di «questo ancora non lo sappiamo» e «questo lo diranno le ferrovie». Con due punti focali: la sicurezza e la trasparenza. Due punti che oggi sono demandati al fondamentale ruolo dell’Osservatorio per la Sicurezza, un organismo infarcito di dirigenti provinciali, comunali e delle Ferrovie, finalmente insediato (con tanto di Comitato scientifico a parte). Ma di cosa si occupa? Quali poteri ha? In sostanza: di cosa parlano quando si trovano? Se le prime sedute sono state delle lunghe discussioni sui gruppi di lavoro interni, nelle ultime due (6 giugno 2023 e 19 giugno 2023) si è iniziato a parlare di problemi veri, a cominciare dalle continue «richieste di cittadini che mi hanno contattato». E quindi? Intanto, notevole il fatto che le sedute durino esattamente un’ora (come recitano i verbali). Precisa precisa, poi tutti via, nei rispettivi uffici. Quindi nel mese di giugno, l’Osservatorio si è riunito per un totale di 2 ore, mentre i cantieri vanno veloci, ed in due ore riescono a buttare giù una palazzina (ben annaffiata di acqua per non fare polvere, beninteso).
La riunione del 6 giugno
Quasi un mese fa, gran parte della seduta è stata dedicata a due problemi: la gestione «amministrativa» dell’Osservatorio, e la gestione dell’infopoint per i cittadini. Per quanto riguarda la prima. «L’ing. Negriolli (Corridoio del Brennero) ricorda che, ai sensi del Protocollo, nel Programma Operativo non verrà inserita l’attività dell’Infopoint; rimane da chiarire se i due operatori dell’infopoint saranno o meno a carico dell’Osservatorio; i due nuovi tecnici di APPA saranno invece comunque a carico della Provincia.
Il problema «infopoint»
L’ing. Rampanelli (Appa), vista l’assenza di graduatorie idonee per la tipologia di materia che si dovrà trattare nell’infopoint, propone di assumere due ingegneri ambientali dalla graduatoria provinciale appena formata. Il Coordinatore prende atto della situazione e chiede al dr. Menapace, quale referente della Provincia, di verificare questi aspetti con gli uffici provinciali competenti. Nel merito il Coordinatore ricorda che la richiesta del 21 aprile u.s., condivisa con i componenti dell’Osservatorio, riguardava due persone, possibilmente uno senior, con adeguata esperienza di almeno 5 anni, ed uno junior, con competenze diverse in ambiti giuridici, tecnici o economici».
L’informazione, chi la fa?
Se nella famosa serata alla Predara (2021) il sindaco Ianeselli aveva più volte calmato le acque dicendo che «apriremo uno spazio informativo per i cittadini dove troverete tutte le risposte alle vostre domande», di fatto l’infopoint aperto nel 2022 è durato poco, per essere chiuso e lasciare il posto ad una mostra di architettura. Anche perché il primo infopoint (sotto torre Mirana, a palazzo Thun) era in realtà una mostra storica sulla ferroviaria in Trentino, con qualche tavola ad effetto sul progetto Nordus. Come disse l’ingegner Zadra, della Rete dei Cittadini, «un’arma di distrazione di massa». E oggi? Nella seduta di inizio giugno l’Osservatorio spiega: «Il Coordinatore commenta la lettera di risposta del dott. Pedrotti (capo ufficio stampa della giunta provinciale) all’Assessore Tonina, che chiedeva di fornire supporto all’Osservatorio, evidenziando che questa, oltre alla mancanza di organico adeguato per corrispondere alla richiesta, evidenzia la non terzietà dell’Ufficio Stampa in quanto Servizio dipendente dalla Provincia stessa. Il dott. Menapace afferma che per l’Infopoint serve quindi assumere o incaricare direttamente almeno una persona esperta di comunicazione».
E voi, conoscete qualcuno?
E qui «Il dott. Robol chiede ai presenti se hanno nominativi da proporre come candidati e ne propone alcuni tra cui eventualmente scegliere e che si riserva di contattare al fine di provare ad accelerarne, eventualmente anche in forma di supporto volontario quale è la natura dell’apporto del Coordinatore, il loro inserimento.
Il «problema comunicazione»
L’ingegnere Giuliano Franzoi (Comune di Trento) «sottolinea il problema urgente di mancanza di strumenti per una comunicazione efficace; manca soprattutto capire come ricevere le informazioni e su quali canali e come informare la cittadinanza. Il Piano di Bonifica Bellica, ad esempio, è iniziato da tre settimane ma nessuno lo sa, oppure i Testimoniali di Stato, quanti cittadini sanno cosa sono? Nell’Infopoint sarebbe anche utile partecipasse alle attività un rappresentante del Consorzio in modo da avere una comunicazione diretta ed immediata con tempi ridotti in quanto solo la ditta conosce i tempi delle varie lavorazioni».
Qui tutti hanno altro da fare
Il dott. Robol «esprime peraltro la sua “fatica” organizzativa constatando che i membri dell’Osservatorio, pur qualificati professionalmente ed oggettivamente impegnati a supporto dell’Osservatorio, sono tutti molto impegnati nelle rispettive attività e non sono di conseguenza disponibili a tempo pieno nelle funzioni per cui sono stati nominati nonostante la dimostrata buona volontà; in proposito invita ciascuno, per le rispettive possibilità, a rappresentare la situazione ai rispettivi referenti al fine di provare a concorrere a risolvere la situazione».
La riunione del 19 giugno
È partita con una serie di trattazioni, molte delle quali riguardano incontri richiesti e non ancora avvenuti (ad esempio con l’Azienda Sanitaria, che «si riserva di dire quando potrà avvenire l’incontro». Ma con calma, che tanto... Si torna però a parlare di informazione (che non c’è). Ad esempio «Il Coordinatore ha incontrato un cittadino che chiede chiarimenti sugli indennizzi per gli stabili nei pressi dell’imbocco di Trento nord, essendo rimasto escluso dai Testimoniali di Stato e gli è stato fornito il contatto del referente. Al riguardo l’ing. Franzoi riporta che è stata fornita la planimetria degli edifici assoggettati ai Testimoniali di Stato e che questa verrà pubblicata a breve» (quando i primi abbattimenti sono già iniziati, ndr.). Ecco che «L’ing. Gasbarrone propone di chiedere che siano esplicitati i criteri di selezione degli edifici rientranti nei Testimoniali di Stato in modo da poterli spiegare ai cittadini. L’ing. Franzoi aggiunge che sarebbe opportuno venissero date spiegazioni anche in merito al piano di monitoraggio con indicate le soglie di attenzione e di allerta e, inoltre, siano illustrate le modalità di intervento qualora dovesse verificarsi un imprevisto. L’ing. Gasbarrone, inoltre, sottolinea la mancanza di un referente (per gli edifici) che deve essere nominato dall’ing. Beschin quale sottoscrittore del Protocollo Cantieri, così come invece il referente per i monitoraggi ambientali è la dott.ssa geol. Pastorelli. Il dott. Robol invita quindi a sollecitare tale nomina» (che non c’è, al momento). Fra solleciti e opportunità o meno di «rendere pubblico», la riunione va avanti.
Personale «infopoint» (again)
L’ing. Rampanelli, relativamente alle risorse umane e per conto del dr. Menapace quale Referente della Provincia Autonoma di Trento oggi assente causa impegno imprevisto, riporta che la disponibilità di risorse umane dalle graduatorie provinciali e dall’appalto in essere per l’utilizzo di personale interinale consentirà, di fatto, solo l’arrivo all’Osservatorio di una persona al fine di avviare l’Infopoint che, come noto, dovrà organizzare visite ai cantieri e gestire i rapporti con i cittadini e con i media; dall’ultima graduatoria per ingegneri ambientali pubblicata verranno peraltro utilizzate due risorse per l’Agenzia Provinciale di Protezione dell’Ambiente destinate al bypass ma non direttamente all’Osservatorio. Il Coordinatore prende atto della situazione e ne parlerà direttamente con il dr. Menapace al fine di verificare quali ulteriori iniziative poter prendere anche per supportare l’avvio effettivo dell’Infopoint. E siamo da capo.
C’è un ex giornalista che...
Il Coordinatore, «richiamando quanto emerso al punto precedente relativamente al personale da reperire a supporto dell’effettiva operatività dell’Osservatorio, comunica che appena prima della riunione di oggi ha incontrato un ex giornalista e che questo sarebbe disponibile per future collaborazioni». Forse «su base volontaria», come detto nella riunione precedente?
ll progetto? Incompleto
Ma dov’è il progetto finale di Rfi con le prescrizioni chieste, e quando potrà essere reso pubblico? Il Coordinatore «aspetta il parere del CTS per poi potersi esprimere sulla pubblicabilità di tale documento che, se non dovesse emergere nessuna motivazione che lo impedisca, verrà condiviso. L’ing. Franzoi precisa che il PFTE+ a disposizione, in quanto trasmesso al Comune di Trento, non è completo dal momento che risulta mancante di alcuni capitoli e degli allegati, pertanto va richiesto l’invio della documentazione completa ad RFI». Quindi, quando potremmo vederlo? «Considerata l’incompletezza del PFTE+ reso disponibile all’Osservatorio chiederà comunque formalmente a RFI l’invio completo ai fini della pubblicazione». Attendiamo cortese risposta. Anzi, risposte.
Monitoraggio dei veleni da Rfi
Nell’ultima parte della seduta (vicini allo scadere dei 60 minuti), una delle cose più attese ed importanti: «l’ing. Franzoi (del Comune, ricordiamolo) annuncia che l’ing. Gasbarrone ha preparato, sulla base di materiale pervenuto da Italferr e RFI, del materiale ai fini della pubblicazione che si condivide di pubblicare. L’ing. Rampanelli comunica che è arrivata da RFI anche la presentazione completa sul monitoraggio ambientale che però intende verificare prima di procedere alla pubblicazione». Si tratta di un documento atteso da mesi dalla popolazione e dai Comitati: dovrebbe indicare anche lo stato di inquinamento delle aree ferroviarie fra Sloi e Carbochimica. Lo rendiamo noto al pubblico? L’Osservatorio però ha dei dubbi: «Si condivide quindi di procedere alla pubblicazione del materiale predisposto e verificato dall’ing. Gasbarrone (Servizio Mobilità Patn) e di differire la pubblicazione di quello in corso di verifica da parte dell’ing.Rampanelli (Appa)». Ancora una volta, avanti piano. Anzi, pianissimo. Praticamente, per la trasparenza, siamo fermi.