La tendenza è verso l’alto: solo nel gennaio di quest’anno spesi 74 milioni di euro. In crescita l’on line

Bruciati al gioco 666 milioni di euro

Il «conto» del 2011. Considerando anche i neonati sono 1.270 euro a testa



TRENTO. Cresce la spesa per il gioco d'azzardo e cresce talmente tanto da superare quella dedicata all'abbigliamento e al combustibile. A dirlo sono i dati del Centro ricerca e tutela dei consumatori utenti che lancia un allarme partendo appunto dai numeri. Astronomica la cifra totale dela spesa dei trentini nel 2011 che è di 666 milioni di euro per giochi d'azzardo. E vengono conteggiati solo quelli spesi nei giochi legali. Ma si va peggiorando. Solo nel gennaio 2012 la spesa è stata di 74 milioni di euro La cifra corrisponde a ben 1.270 euro pro capite, contando anche i neonati e gli ultranovantenni. Sui videopoker ricade la maggior parte delle giocate, circa il 67%. Con l'aumentare delle giocate aumenta concretamente anche il rischio di una vera e propria "dipendenza da gioco". «In molti sottovalutano la situazione - spiega il centro - credendo di avere sotto controllo il proprio comportamento verso il gioco d'azzardo. Le conseguenze finanziarie ed economiche del fenomeno sono notevoli e altrettanto preoccupanti. La spesa per gioco d'azzardo, per ciascun componente della famiglia, è superiore a quella destinata all'abbigliamento e alle calzature (663 euro) e ai combustibili e l'energia elettrica (758 euro, e corrisponde al 63% della spesa per alimentari (1.993 euro). Facendo una proiezione delle puntate di gennaio 2012 sull'arco dell'anno, si arriva all'incredibile somma di 1.724 euro per ogni componente della famiglia, quindi una spesa quasi pari a quella per gli alimentari». Inquadrato il fenomeno il Crtcu passa alla seconda fase: «Le misure di tutela devono essere radicate in modo sistematico a livello provinciale, e diffuse nel modo più ampio possibile commenta il direttore Carlo Biasior - in particolar modo vanno tutelati i giovani. In questo le scuole sono chiamate a mettere a disposizione gli strumenti più adatti, evitando di incappare in materiali prodotti dai gestori dei giochi, camuffati quali materiali a tutela dei giocatori. In circolazione ve ne sono infatti alcuni, che con il pretesto di promuovere il gioco "responsabile", promuovono in realtà solo il gioco per denaro. Visto il continuo aumento delle cifre spese nelle giocate, con contestuale (ovvio) moltiplicarsi delle difficoltà finanziarie delle famiglie. Nonostante tutti gli sforzi per cercare di limitare la crescente offerta di giochi, la sempre più vasta scelta di tipologie di gioco e l'illusione del facile guadagno, una sola strada di contrasto al fenomeno sembra davvero praticabile: ed è quella della prevenzione. Chiare informazioni ed efficaci misure di dissuasione sono gli unici strumenti per cercare di evitare il diffondersi della patologia da dipendenza dal gioco».

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