Brucia mansarda, famiglia evacuata

Un cortocircuito all’origine dell’incendio: un giovane in ospedale per intossicazione e una leggera ustione



ROVERETO. Fiamme e paura in centro città. Furioso incendio, ieri sera, verso le 20.30, in via Paganini, nel sottotetto (adibito a laboratorio privato) al quarto piano dell'edificio storico, al civico 65. Fortunamente nessuna persona era all'interno al momento dell'incendio, ma la famiglia Benedetti (composta da madre, padre, due figli, un cane e un gatto), che abita al terzo piano, è stata costretta ad evacuare il proprio alloggio e trascorrere la nottata all'ostello della gioventù. Il figlio della famiglia Benedetti, quando si è accorto dell'incendio, è rimasto intossicato e leggermente ustionato. E’ stato trasportato in pronto soccorso da “Trentino emergenza-118” per accertamenti più approfonditi. Il resto della famiglia ha seguito in strada tutte le operazioni. Dai primi rilievi dei vigili del fuoco pare che le fiamme siano state causate da un corto circuito elettrico. In pochi minuti le fiamme erano visibili all'esterno, tanto che i vicini di casa hanno tempestato di telefonate la centrale operativa dei vigili del fuoco, al 115. Sul posto decine di vigili del fuoco volontari, sia da Rovereto sia da Mori. In testa, il comandante della caserma di Rovereto, Denis Tovazzi, che ha coordinato le operazioni di spegnimento delle fiamme. In via Paganini anche gli agenti del Commissariato di polizia.

Per raggiungere più velocemente le fiamme i vigili del fuoco hanno utilizzato l'autoscala. Usando lo schiumogeno, verso le 21, il furioso incendio è stato domato. Il passo successivo è stato l'intervento delle squadre dei vigili del fuoco che hanno effettuato la bonifica. La prima telefonata parlava anche di una persona all’interno. Fortunatamente però era una informazione imprecisa. Oltre cinquanta vigili del fuoco, in sincronia perfetta, si sono alternati a contrastare fumo e fiamme. Anche il sindaco, Andrea Miorandi, e il comandante della polizia locale, Marco D’Arcangelo, si sono portati sul posto. Hanno voluto seguire le operazioni e successivamente visionare l’interno del laboratorio, assieme all’ispettore dei vigili del fuoco giunto da Mori. Fumo e schiumogeno però hanno invaso l’appartamento al terzo piano. Il sindaco Miorandi si è subito attivato nella ricerca di un alloggio temporaneo per i familiari. Che hanno trascorso la notte all’ostello della gioventù, in via Scuole. (n.f.)

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