Braccio di ferro tra i sindaci e Daldoss
I primi cittadini cembrani: «Senza assunzioni non si va avanti». L’assessore: «Contesti di irregolarità, ma possono farle»
TRENTO. I sindaci di Albiano, Sover e Segonzano che con Lona Lases (Comune peraltro commissariato) gestiscono in forma associata alcuni servizi, non ce la fanno a garantirli pur essendo d’accordo sul criterio previsto dalla normativa provinciale. Come extrema ratio paventano le dimissioni. Chiedono aiuto alla giunta provinciale e “corresponsabilità”, il tutto mentre la Provincia commissaria i Comuni della Valsugana in ritardo sulle gestioni associate(Carzano, Castelnuovo, Scurelle, Samone, Telve e Telve di Sopra) e avverte altri Comuni in val di Non e val di Fiemme. L’assessore agli enti locali Carlo Daldoss risponde a stretto giro di posta: «Massima disponibilità ad incontrarci per capire cosa fare. Però – aggiunge - ricordiamoci che il contesto in sinistra Avisio è difficile (sono in corso indagini di Procura e Corte dei conti a Sover per irregolarità amministrative, la ragioniera è stata sospesa dal servizio, ndr). E forse c’è anche dell’altro… Ad esempio, perché un tecnico di Sover è stato mandato in comando? Senza essere sostituito. Comunque io ho risposto ai sindaci con una lettera».
Lo confermano anche i sindaci. Ieri mattina Pierangelo Villaci (primo cittadino di Segonzano), Erna Pisetta (Albiano), Carlo Battisti (Sover), accompagnati da Simone Santuari, presidente della Comunità della valle di Cembra, sono scesi a Trento e nel corso di un incontro con la stampa hanno in pratica detto che tante rassicurazioni su nuove assunzioni (4-5) Daldoss non gliele ha mica date. «Sover può già fare un’assunzione a tempo determinato nel ruolo di responsabile del servizio finanziario fino alla conclusione della vicenda penale con la nostra disponibilità a concorrere a pagare i maggiori oneri che ne deriverebbero al Comune. Per l’area tecnica, invece, l’eventuale assunzione dovrà essere compatibile con gli obiettivi di risparmio fissati dalla giunta provinciale. Ad Albiano si è data la possibilità di assumere un funzionario per la gestione delle cave. Ma sono scelte che devono essere fatte dalle amministrazioni», chiarisce Daldoss.
I sindaci chiedono 4-5 assunzioni. Lamentano che non riescono a dare in gestione un albergo-ristorante perché non ce la fanno ad indire il bando per gli arredi e che nel cassetto sono fermi 6,5 milioni di euro per opere pubbliche. «Intanto, assumano, lo possono fare. Mi viene in mente anche un’altra cosa. Ad Albiano hanno dato l’autorizzazione per la mobilità all’ingegnere. Ma come? E non hai ancora quello che lo sostituisce? Lo so che arriverà da Fai ma per ora non c’è ancora. A me sembra che qui qualcosa non funziona».
Ma le opposizioni (come riportato nel pezzo qui sotto) sparano a zero e promettono che se vinceranno alle provinciali di ottobre, toglieranno l’obbligatorietà delle gestioni associate. «E’ falso che le gestioni associate non funzionino - risponde Daldoss - su 35 ambiti, 29 hanno completato il loro procedimento. Con il Consiglio delle autonomie abbiamo condiviso che ogni ambito potesse scegliere il modello che riteneva più opportuno, forte oppure più soft. Tenendo fede al principio dell’efficienza dell’apparato burocratico. Che vuol anche dire meno costi».
(pa.pi.)