Biodigestore, il comitato resiste
Nessun accordo sui premi, udienza in dicembre
CADINO. Le voci e le smentite su un possibile accordo sul biodigestore di Cadino si rincorrono, tanto che si era parlato di una soluzione "extragiudiziale" per definire i ricorsi al Tar sull'impianto. Ma il coordinatore degli abitanti e degli agricoltori di Cadino, Paolo Calovi, taglia corto: il ricorso deve fare il proprio percorso e arrivare all'attesa sentenza del 15 dicembre prossimo. Dunque nessun cedimento, nessuna retromarcia nemmeno di fronte ai viaggi organizzati verso la Svizzera, in prossimità di Zurigo dove esistono due biodigestori che non emanano odori sgradevoli.
Ed è su questo che si punta: a Cadino non ci sarà un inquinamento olfattivo, sostengono da parte di Bioenergia e della Provincia. Ma gli abitanti di Cadino, per bocca di Paolo Calovi, vogliono giocare fino in fondo la partita: vogliono vedere le carte, ovvero vogliono aspettare la sentenza del Tar. Del resto, si sentono come dei fratellastri sacrificati sull'altare degli interessi economici del loro Comune. «Faedo è lontana da qui - spiega Paolo Calovi - e lassù arrivano solo i vantaggi».
Il riferimento è ai due o tre euro per ogni tonnellata di rifiuti smaltiti che verrebbero versati nelle casse comunali. Per presentare il ricorso al Tar, gli abitanti della piccola frazione si sono autotassati: qualche centinaio di euro per famiglia per far valere quelle che ritengono le loro sacrosante ragioni. Nemmeno l'ipotesi di agevolazioni legate all'impianto sembra ammorbidire i cittadini di Cadino: «E' una questione etica - spiega Calovi - il ricorso è stato presentato e deve seguire la propria strada». L'appuntamento in tribunale - a meno di colpi di scena - è quindi per il prossimo 15 dicembre.