Big Center quasi nuovo, ma perde i pezzi
Pannelli pericolanti sulla cittadella della sanità e del commercio: facciate da rifare, costerà più di un milione. Chi paga?
TRENTO. Dal giorno dell’inaugurazione degli uffici sanitari (che avvenne in sordina, senza taglio del nastro, nel maggio del 2005) sono passati appena dieci anni eppure attorno alla cittadella del Big Center sono comparsi i ponteggi che serviranno per rifare completamente le facciate. Intanto, a dire il vero, gli operai sono al lavoro per demolire i rivestimenti che - per motivi controversi - rischiavano, tra crepe e fessurazioni, di cadere al suolo creando un potenziale pericolo per le migliaia di cittadini che ogni giorno frequentano uffici e negozi.
I ponteggi sono sotto gli occhi di tutti da varie settimane, ma di questa storia non parla volentieri nessuno: né l’azienda sanitaria (che è proprietaria del 60 per cento del Big Center, in pratica le torri e gli uffici dei piani superiori), né l’Edilbeton che ha realizzato l’immobile: «Non abbiamo nulla da dire» dicono al telefono dell’azienda.
I costi per la demolizione e il rifacimento delle facciate saranno elevatissimi (superiori al milione di euro) ed è assolutamente improbabile che la ditta costruttrice (la cui assemblea ha deliberato la liquidazione nel gennaio scorso) possa garantire l’operazione. Se ne dovranno fare carico, quindi, l’azienda sanitaria assieme agli altri proprietari. Tra cui Elettrocasa-Trony e Coop (che al piano terrà inaugurò nel 2002 il Superstore). Con l’unica consolazione che verrà colta l’occasione per rivestire l’edificio (11 mila metri di superficie) con un cappotto isolante che dovrebbe dare maggiori soddisfazioni (almeno dal punto di vista energetico) rispetto al rivestimento di pannelli di laterizi che hanno dato tanti dispiaceri ai proprietari del grande centro commerciale e direzionale.
Il distacco di questi pannelli in realtà venne contestato già nei primi anni di uso dell’immobile, ed è stato oggetto di perizie e contro perizie. Ma quando un’azienda si ritrova con i conti in rosso (80 milioni di euro di debiti, a fronte di un patrimonio comunque molto consistente) le carte bollate perdono valore: una brutta spina nel fianco per Edilbeton, società storica dell’edilizia trentina che ha costruito - con fama di grande affidabilità - il Top Center, la Finestra sull’Adige, le scuole Pedrolli di Gardolo, l’hotel Capitol, l’hotel dell’Interporto, la sede della Seac in via Solteri, numerosi immobili dell’Itea e una serie impressionante di condomini e palazzine in varie parti della città, senza contare le operazioni immobiliari fuori provincia, a partire dal Veneto.
Il Big Center però perde i pezzi. Almeno quelli della facciata che in questi giorni stanno cadendo sotto i colpi dei demolitori degli operai. E nessuno che voglia chiarire il motivo dell’instabilità di quei pannelli che - secondo i periti di parte - non sarebbero comunque stati eseguiti a regola d’arte.
Certo l’Azienda sanitaria non aveva pagato poco quegli uffici: 38 milioni di euro, anche se in realtà l’accordo con Edilbeton prevedeva il pagamento di 28 milioni e l’acquisto (da parte dell’impresa costruttrice) dell’immobile Cassa malati di piazza Venezia (valutato una decina di milioni di euro).