Bici come «bus a 2 ruote» Già in 400 le noleggiano

Parte bene il servizio «e.motion», utilizzabile con le stesse tessere del trasporto pubblico. É gratis per chi parcheggia entro un’ora. Oggi dimostrazione e iscrizioni


di Luca Marognoli


TRENTO. Lo hanno battezzato “autobus a due ruote” perché il sistema è nato per collegare due o più punti nel tessuto urbano, utilizzando la bicicletta per il tempo necessario allo spostamento lasciandola poi a disposizione degli altri. Con il vantaggio, rispetto a un autobus, di non dover attendere il passaggio della prima corsa e di poter usare il veicolo 24 ore su 24 e gratuitamente (se si rimane sotto i 60 minuti, altrimenti si paga 1,50 euro l’ora).

Il servizio di trasporto pubblico urbano su due ruote “e.motion” sta prendendo piede. Sono già circa 400 le persone che lo utilizzano fra Trento, Pergine e Rovereto. «Domani (oggi, ndr), dalle 14 alle 18, faremo una dimostrazione del servizio in piazza Mostra e distribuiremo la modulistica», spiega Marcello Pallaoro, direttore dell’ufficio Infrastrutture ciclopedonali della Provincia. «Serviranno una fotocopia della carta di identità, il codice Iban e una fototessera da replicare sulla tessera Mitt, per chi ancora non ce l’ha. L’acquisto del contrassegno costerà 3 euro. A chi il documento ce l’ha, perché già usa il trasporto pubblico, basteranno gli estremi del conto corrente bancario per la domiciliazione. Il costo dell’abbonamento è di 7,5 euro per il 2014 e di 15 per gli anni successivi. Il rilascio del titolo di viaggio avverrà in un paio di giorni (tramite spedizione o ritiro nelle biglietterie)».

Il sistema è partito il 3 giugno e ora la Provincia vuole informare meglio il pubblico e farne sperimentare il funzionamento. «Le bici a regime saranno 200. Ora sono 80 a Trento, delle quali 50 normali e 30 a pedalata assistita, 20 a Pergine e una trentina a Rovereto, tutte a pedalata assistita». Le stazioni sono 12 a Trento, 12 a Rovereto e 7 a Pergine.

I veicoli non sono dotati di chiavistello, precisa Pallaoro: «Questo perché vogliamo che vengano prese in un sito e lasciate in un altro. Si tratta di un noleggio senza conducente e quindi vietato ai minori di 18 anni». Attenzione quindi, se vi allontanate dalla bici per entrare in edicola o al supermercato: voi ne siete responsabili e ne risponderete in caso di furto o danneggiamenti. Meglio portarsi una catena da casa, se prevedete soste.

Un noleggio senza operatore, che richiede un’attenta gestione, soprattutto in avvio. «Se devo prendere il treno, ho bisogno di sapere se ci sono posti liberi in stazione: un'app mi dirà quanti sono. Ogni stazione mediamente ha il 50% di riserva. C'è anche un sistema di redistribuzione nelle stazioni con due incaricati che durante il giorno spostano le bici: un intervento necessario in questa fase, mentre quando ci saranno tanti utenti dovrebbe crearsi un equilibrio in maniera automatica».

A Trento - spiega l’assessore alla mobilità Michelangelo Marchesi - resta attivo il vecchio sistema del Comune “C'entro in bici”, «che abbiamo mantenuto perché ha un target di utilizzatori abituali, ma che è legato a un utilizzo giornaliero spesso da parte di una sola persona». Il bike-sharing è «più duttile, perché la bici può essere lasciata in numerose stazioni (dove avviene la carica) e ciò consente un utilizzo più ampio, considerando che il tragitto medio è attorno al quarto d'ora». Non in tutti i luoghi hai la stazione a 50 metri - continua Marchesi - però si è cercato di collocarle il più vicino possibile ai maggiori attrattori».

Iniziative come quella di oggi in piazza Mostra «puntano a intercettare i potenziali utilizzatori, tenendo conto che la rete aumenterà: perché fa risparmiare, fa bene alla salute, è la soluzione spesso più comoda e veloce, non comporta problemi di parcheggio e si possono fare percorsi più diretti. Non tutti sono in condizioni di muoversi sempre in bici, ma già facendolo alcune volte si produce un beneficio personale e collettivo: chi non può fare a meno della macchina troverà la strada più libera».

L’assessore non vuole passare da estremista. «Il nostro obiettivo è solo di agevolare il ricorso alla bicicletta, cogliendone i vantaggi. Provate e li scoprirete».

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