Bezzi senza firme: esclusa la lista ladina

Sorteggiato l’ordine di candidati presidente e simboli sulla scheda elettorale: apre Degasperi (M5S), chiude Arisi (Sel)


di Paolo Morando


TRENTO. Alla fine saranno 23 e non 24 le liste i cui candidati, tra esattamente un mese, si contenderanno i 35 seggi del Consiglio provinciale: sulla scheda non comparirà infatti una delle due che avrebbero dovuto sostenere la candidatura a presidente di Giacomo Bezzi. Non si tratta comunque di Forza Trentino, il che sarebbe stato clamoroso. Ad essere stata esclusa è invece la “lista-bicicletta” Italiani per l’Italia-Autonomia Ladina Dolomites, il cui simbolo riportava entrambi i loghi e il cui elenco di candidati (dovevano essere 27, con capolista Emilio Talmon) a fianco di nomi espressione della val di Fassa comprendeva anche esponenti di quell’area del Pdl più marcatamente di destra. Bezzi e i suoi avevano raccolto in extremis circa 530 firme, a fronte delle 500 che a norma di legge sarebbero bastate: uno scrupolo comunque insufficiente, visto che già sapevano che la regolarità di alcune di quelle sottoscrizioni, per via della fretta con cui erano state raccolte, non era del tutto certa. Come dire insomma che l’esclusione della lista era in qualche modo attesa. E così è stato. L’Ufficio centrale circoscrizionale del Servizio giunta ed elettorale della Provincia lo ha ufficializzato nel verbale delle operazioni di verifica consegnato a fine mattinata ai delegati di lista.

IL SORTEGGIO DEI SIMBOLI. Nella sala Wolf, concluse le verifiche sui candidati, si è poi proceduto al sorteggio dell’ordine in cui i candidati presidente e le rispettive liste compariranno sulla scheda elettorale. Lo si può vedere in alto, nella foto più grande di questa pagina. Primo estratto Filippo Degasperi del Movimento 5 Stelle, a seguire Ezio Casagranda di Rifondazione comunista, Alessandra Cloch (Fassa) e Diego Mosna (la coalizione Civiche per il Trentino che comprende sei liste). Fin qui la parte a sinistra della scheda, seguono al centro Ugo Rossi (con le sette liste del centrosinistra autonomista) e Maurizio Fugatti (Cattolici democratici europei e Lega Nord), infine nella parte più a destra Giuseppe Filippin del Mir, Agostino Carollo con la lista che porta il suo nome, Cristano de Eccher (Fratelli d’Italia), Giacomo Bezzi (dunque con la sola Forza Trentino), infine Emilio Arisi di Sel. Dopo quello dei candidati presidente, il sorteggio delle liste per decidere l’ordine di quelle che si presentano in coalizioni. E così, a fianco del nome di Mosna, dall’alto verso il basso compariranno sulla scheda Insieme per l’Autonomia, Civica trentina, Amministrare il Trentino, la “bicicletta” composta da Autonomia 2020-Nuovo Trentino, Fare Trentino e Progetto Trentino. Per Rossi invece l’ordine prevede Ual, Riformisti per l’Autonomia, Upt, Civica valori e diritti, Pd, Verdi e Patt. Infine Fugatti, con Cattolici democratici europei a sopravanzare la Lega Nord.

LE ALTRE ESCLUSIONI. La mancata accettazione della lista ladina pro Bezzi non costituisce l’unico “niet” formulato dal Servizio elettorale guidato da Patrizia Gentile. Sono infatti stati esclusi anche tre singoli candidati, per irregolarità nella documentazione presentata. Si tratta di Katia Ciurletti, candidata numero 12 nella lista Riformisti per l’Autonomia-Diritti opportunità equità che sostiene la candidatura a presidente di Ugo Rossi. «Pazienza - commenta il segretario provinciale del Psi Alessandro Pietracci - avevamo in lista dodici donne, ora scenderemo a undici». Poi Cinzia Osti, numero 19 di Rifondazione comunista (candidato presidente Ezio Casagranda). Infine Maria Grazia Fazion, candidata numero 28 (penultima nell’elenco) della lista Ago Carollo che sostiene appunto la candidatura a presidente del musicista roveretano. Rispetto alle composizioni delle liste annunciate nei giorni scorsi dai partiti, va segnalata anche l’estromissione di Giorgio Cattani, capolista di Insieme per l’Autonomia, una delle sei liste a sostegno di Diego Mosna. In questo caso però non si tratta di una decisione dell’Ufficio elettorale: sono stati gli stessi delegati della lista a optare all’ultimo momento per il ritiro della candidatura. L’altro ieri, al momento del deposito della documentazione, si sono infatti accorti di difformità di date nel materiale relativo all’ex segretario provinciale dell’Udc. Alla fine dunque Insieme per l’Autonomia presenterà 33 e non 34 candidati, con lo spostamento verso l’alto (come per i casi precedenti) dell’intera lista, il cui numero 1 sarà ora Stefano Boscherini. Nessun problema invece per il leghista Gianni Chizzola, numero 23 del Carroccio, sulla cui documentazione pure l’Ufficio elettorale aveva inizialmente eccepito.

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