«Basta tagli ai vitalizi, la Regione è ricca»

Pahl attacca. Kaswalder: «Gli ex scendano sulla terra, i loro sono privilegi». Ma apre all’audizione in commissione


di Chiara Bert


TRENTO. «Finora non ci hanno rimesso un centesimo. E chi prende oggi un milione di buonuscita? Chi può andare in pensione a 60 anni? Gli ex consiglieri scendano sulla terra, sono sempre stati abituati bene ma il mondo è cambiato anche per loro». Walter Kaswalder, presidente della prima commissione regionale, va giù duro nei confronti di Franz Pahl dopo l’ultima uscita del presidente dell’associazione degli ex consiglieri. Che nell’ultimo comunicato di venerdì, il giorno in cui la commissione ha avviato l’iter dei due disegni di legge di riforma dei vitalizi, è tornato a rivendicare i sacrifici già fatti dagli ex. Respingendo ancora una volta altri tagli: «Rifiutiamo il tentativo populistico di tagliare ancora una volta e senza nessuno stato di emergenza del bilancio regionale. La Regione Trentino Alto Adige - ha obiettato Pahl - gode grazie alla sua autonomia di un ottimo stato di salute finanziaria, con un avanzo di 96,5 milioni di euro nel 2014». E non bastasse, ha ricordato che «nell’aprile 2014 la Regione ha deciso di indire una gara per gestire un fondo strategico di 200 milioni (fondo che dovrebbe servire a sostenere gli investimenti sul territorio, ndr)». I soldi ci sono, sostengono dunque i possessori dei vitalizi.

«Se la Regione ha un bilancio sano è un buon segno e se avanzano due soldi è giusto usarli per creare lavoro», è la reazione di Kaswalder. «Parliamoci chiaro, con la legge del 2012 non ci hanno rimesso un centesimo. È vero che i vitalizi sono stati ridotti, ma la differenza è stata attualizzata con parametri addirittura favorevoli sia per l’aspettativa di vita che per il tasso di sconto». «Sono stati sempre abituati bene, ma il mondo è cambiato anche per loro e farebbero bene a scendere dall’albero. Qui non c’è in ballo la sopravvivenza. Mi dicano chi prende oggi un milione di buonuscita? E chi può andare in pensione a 60 anni? Nessuno. Questi si chiamano privilegi».

E tuttavia Kaswalder apre alla richiesta di un’audizione degli ex in commissione prima del voto previsto per lunedì 13. La richiesta è stata avanzata venerdì da Pahl. La stessa proposta l’ha fatta venerdì il consigliere Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore) ma è stata respinta dalla commissione, dove gli stessi rappresentanti Svp hanno spiegato di aver già incontrato i propri ex consiglieri le cui posizioni restano irremovibili. Dunque incontrarli di nuovo - la sostanza del ragionamento - non cambierebbe nulla.

«Ma la richiesta scritta firmata da Pahl mi è arrivata dopo la seduta», spiega Kaswalder, «quindi io la riporterò venerdì e mi rimetterò alla decisione dei commissari. Un quarto d’ora lunedì 13 si può dedicare e non interferirà con i tempi che ci siamo dati». «Non bisogna dare alibi a nessuno», incalza il presidente, «ascoltare non significa cedere alle pressioni o modificare la legge». Venerdì prossimo la commissione ascolterà le parti sociali e Pensplan, poi lunedì l’esame dell’articolato e il voto. Verdi e M5S hanno già depositato un pacchetto di emendamenti. I 5 Stelle propongono che il tetto al cumulo tra più di un vitalizio scenda da 9 mila a 5 mila euro lordi; l’abbassamento dell’indennità lorda a 5.500 euro (rispetto agli attuali 9.800); il ricalcolo di tutti i vitalizi in essere sulla base delle previsioni della legge Fornero e quindi tenendo conto dei contributi effettivamente versati; la cancellazione del vitalizio per i consiglieri condannati in via definitiva per reati contro la pubblica amministrazione o per reati di mafia; l’età pensionabile a 66 anni senza anticipazioni.













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