autonomia

Basta bandiere, il Trentino ora si presenta con il logo

Ma la nuova segnaletica stradale ai confini è double-face: non si capisce se si entra o se si lascia la Provincia autonoma


di Andrea Selva


TRENTO. Via le vecchie (e stracciate) bandiere volute dall’ex governatore Lorenzo Dellai per segnalare agli automobilisti i confini della Provincia autonoma di Trento. Al posto dei vessilli arriva la segnaletica con il nuovo logo del Trentino che nel corso dell’estate è stato installato sulle principali vie di comunicazione. Con una caratteristica che in realtà lascia disorientati gli automobilisti e pure le province confinanti: c’è scritto Trentino da una parte e pure dall’altra. Il risultato è che chi non conosce bene i confini regionali nel momento in cui valica un passo dolomitico (tanto per fare un esempio) potrebbe essere colto dal dubbio: sto entrando nella Provincia autonoma di Trento oppure la sto lasciando? Nessun messaggio aggiuntivo, tipo il classico “benvenuti” oppure “arrivederci”, nessuna banda obliqua rossa aiuta a sciogliere i dubbi che potrebbero cogliere i viaggiatori.

Partita in primavera, l’operazione “Trentino” chiude l’era delle bandiere inaugurata nella primavera del 2005. All’inizio doveva esserci un solo vessillo: quello con l’aquila provinciale. Ma questo non era possibile, ecco perché ne arrivarono tre (con tre pennoni) in ossequio alle norme che vogliono la bandiera locale affiancata a quella nazionale e europea. Ma già nel corso del primo inverno fu chiaro a tutti che - soprattutto in montagna - quelle bandiere avrebbero avuto vita breve: sbattute dal vento, slavate dalla pioggia e tormentate dal gelo, pochi mesi dopo accoglievano i turisti più simili a vecchi stracci che a simboli dell’identità locale e dell’autonomia trentina.

E ora, per chiudere il capitolo, ecco il cartello che dice «Trentino» sia a chi arriva che a chi parte, senza chiarire da quale parte sia la Provincia di Trento. E forse proprio per questo è stato posizionato a qualche centinaio di metri dal confine esatto con le province vicine, in modo che nessuno possa protestare.

Una furbizia? Una richiesta dei grafici per non rovinare l’armonia del logo? Questo la Provincia non lo spiega, limitandosi a chiarire che qui non si tratta di segnaletica stradale ma di “brand”. Il cartello infatti fa parte di una strategia più ampia, lanciata nel 2016, con l’obiettivo di uniformare tutta la grafica della Provincia autonoma, dalla carta intestata ai documenti ufficiali, dalle riviste dell’amministrazione ai gadget. E nel contempo è stato raggiunto anche l’altro obiettivo, a grande richiesta dei cantonieri: basta bandiere, basta operazioni di manutenzione ai confini della Provincia autonoma.













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