il caso

«Barriere nella biblioteca di via Roma»

Tolta una passerella per le carrozzine, Graziella Anesi deve stare fuori: «Peccato, Trento sta facendo dei passi all’indietro»


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Due scalini. Ma che per Trento diventano più alti di una vetta alpina. Sono quelli, non sbarrierati, che l'altra sera hanno impedito a Graziella Anesi, di poter entrare nella Sala degli Affreschi della biblioteca comunale di via Roma.

Una pedana tolta e non sostituita che ha causato meraviglia ed indignazione tra quanti, e sono moltissimi, seguono le battaglie della pinetana Graziella, da sempre simbolo della lotta contro le barriere architettoniche, presidente della cooperativa HandiCrea: «Dovevo esserci anch'io alla presentazione del libro di Francesca Patton. Mi ha invitata qualche giorno fa e la ringrazio molto. Dovevo, ma la Sala degli Affreschi della biblioteca comunale di Trento è barrierata. Potrei dire "è di nuovo barrierata" perché da qualche anno, attraverso una pedana removibile, consentiva alle persone in sedia a rotelle di accedervi e ci ero entrata parecchie volte» - osserva la Anesi.

«Ora la pedana non c'è più, qualcuno asserendo che non era a norma l'ha fatta togliere. Ma non è stato altrettanto zelante nel risolvere o almeno affrontare il problema. Io ho chiamato nel pomeriggio per capire la situazione ed un garbato signore, con voce contrita, mi ha confermato l'inaccessibilità della sala. Complimentoni: per Trento dal podio è cominciata la discesa» - scrive sul proprio profiloFacebook Graziella, suscitando tra i tanti commenti quel mix di sensazioni, tutte negative, di cui si diceva.

E più di una persona, compresa la consigliera Lucia Maestri, riprendeva il concetto di una Trento che ha appena perso il primo posto nella classifica della qualità della vita.

Eppure, volendo andare a vedere, la biblioteca di via Roma appare ben strutturata per la fruizione anche di persone gravate da difficoltà motorie: ascensori, elevatori di carrozzine sulle scale, bagni dedicati ma... al primo piano due scalini, due ma belli alti, rendono inaccessibile l'entrata all’affascinante sala degli affreschi per chi è in carrozzina.

Una sostituzione di un manufatto non a norma che, fanno notare altri portatori di handicap, si poteva probabilmente fare non appena fosse arrivata la nuova pedana, senza cioè lasciare la sala barrierata.

Ironia della sorte ha voluto che nell’affascinante sala a discutere con l’autrice Patton ci fossero tutti attori e testimoni nel campo della salute e del welfare. A partire dall’assessore provinciale Luca Zeni, passando per il presidente della Lilt Mario Cristofolini, sino all’ex sindaco e psicoterapeuta Ale Pacher.

La prima ad essersi detta rattristata è stata Francesca Patton che, per telefono e poi sui social, ha portato la propria solidarietà a Graziella. Il libro di cui si discuteva era è “Liberi di essere liberi, storia di una ex fumatrice”, appena pubblicato.

Di sicuro la pedana arriverà presto e l’episodio rimarrò tale in un contesto cittadino solitamente galantuomo con i più deboli. Nota Graziella sul suo Facebook: «La speranza è un rischio da correre...».













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