Baratter, alta tensione in maggioranza
Pd e Upt hanno chiesto un segnale. Le minoranze attaccano. Il Patt si limita a far rimuovere al consigliere il post su Facebook
TRENTO. Giornata ad alta tensione nella maggioranza provinciale sul caso Baratter, dopo la condanna per corruzione elettorale degli Schuetzen protagonisti del patto pre-elettorale in cui era coinvolto anche il consigliere del Patt (che ha evitato la condanna chiedendo e ottenendo la messa alla prova). In una riunione questa mattina, prima della seduta di consiglio, Pd e Upt hanno chiesto al Patt di farsi carico di un problema politico che investe l'intera maggioranza, chiedendo un segnale a Baratter.
In aula sono arrivate le bordate delle opposizioni. Fugatti: "Maggioranza garantista per questioni di numeri, Rossi venga in aula a spiegare". Cia: "I cittadini ci guardano, la maggioranza chiarisca o finiremo tutti schiacciati". Degasperi: "Il M5s ci ha messo la faccia, la politica prenda atto di quanto è successo, la campagna elettorale 2013 è stata potenzialmente inquinata".
Silenzio dai banchi della maggioranza. Il Patt ha riunito la segreteria politica e il gruppo consiliare, ma alla fine è stato partorito un topolino, ovvero l'invito a Baratter "a tenere un comportamento adeguato al ruolo rivestito". Detto, fatto: il consigliere ha rimosso la vignetta che aveva postato all'indomani della sentenza, con Lucy che dichiara "Non ti curar di loro ma guarda e passa... poi metti la retromarcia e schiaccia". Post che in molti avevano giudicato un atteggiamento arrogante poco adatto alla situazione. "Comprendo il disagio creato con il post della "vignetta" che ho appena provveduto a togliere. Non era mia intenzione generare imbarazzo a nessuno", ha scritto Baratter su Facebook.
Ma non è detto che la rimozione di una vignetta basti a Pd e Upt.