TRENTO. A fare la parte del leone, nei contributi alla cultura, sono sempre le bande: per il 2016 riceveranno dalla Provincia un finanziamento di 1.273.500 euro, pari al 73% del budget per l’attività di quest’anno che ammonta a 1,7 milioni di euro, quasi un terzo delle risorse stanziate nei giorni scorsi dal Servizio attività culturali per i programmi di attività dei soggetti culturali: in totale 3 milioni 370 mila euro.

Se la Federazione dei corpi bandistici resta saldamente in vetta, al secondo posto c’è il Museo storico italiano della Guerra che incassa 403.331 euro su una spesa per il 2016 di 637.960 euro.

A ricevere sostanziosi contributi ci sono poi, nell’ordine: l’Associazione incontri internazionali Rovereto che organizza il Festival Oriente Occidente (302 mila euro), il Filmfestival internazionale della montagna (244 mila euro su un budget di 709.335 euro, detratti i 50 mila euro di ricavi provenienti dalla vendita dei biglietti), la Federazione cori del Trentino (155 mila euro), il Coordinamento teatrale trentino (130 mila euro), la Federazione Cofas (Compagnie filodrammatiche associate, 126.500 euro), la cooperativa Il Gaviale (100 mila euro), Pergine Spettacolo Aperto (100 mila euro), Arte Sella (95 mila euro), la Federazione circoli culturali e ricreativi (68 mila euro), la biblioteca diocesana Vigilianum (58.192 euro su una spesa preventivata per l’attività di 239.350 euro), l’Associazione Musica Riva (50 mila euro), l’Arci (43 mila euro), l’Associazione culturale società di studi trentini di scienze storiche (43 mila euro), l’Associazione Monsignor Celestino Eccher di Smarano (42 mila euro), la Provincia Frati Minori (40.481 euro).

Chiudono la Federazione scuole di danza (27 mila euro), l’Associazione culturale Bianconero (25 mila euro), la Sat (18 mila euro), le Acli (15 mila). Fanalino di coda la Federazione Schützen del Welschtirol, con sede a Mezzocorona: ai cappelli piumati loro dalla Provincia arrivano comunque 10 mila euro che coprono il 54,79% del budget 2016.

(ch.be.)