Balli, colori e parole Donne e uomini uniti contro la violenza
Al «V-Day» in piazza Duomo la partecipazione corale di tante persone di età, cultura e professioni diverse
TRENTO. Nelle prime file, di fronte alla fontana del Nettuno e al pubblico riunitosi in piazza Duomo, erano ragazzine e bambine a ballare, con movimenti decisi, sollevando mani e palloncini colorati verso un futuro senza violenze agite dagli uomini contro le donne. Ieri pomeriggio, come accade da cinque anni, un gruppo di donne di ogni età e ceto sociale, fra le quali anche la presidente del consiglio comunale di Trento Lucia Coppola, ha danzato per dire no alla violenza maschile.
Il V- Day è l’iniziativa internazionale di denuncia e coinvolgimento ideata dall’artista Eve Ensler. A Trento la anima Roberta Corradini, che ha presentato l’evento e ballato portando, come molte donne presenti, i tre colori del messaggio: il rosa, il rosso, il nero. Il coinvolgimento maschile è stato la recita per parti della Preghiera di un uomo, scritta sempre da Ensler. L’hanno recitata un bambino, un uomo in età adulta, un uomo anziano, il sostituto procuratore Pasquale Profiti, Massimiliano Pilati presidente del Forum trentino per la pace, il professor Francesco Ghia dell’università di Trento, rappresentando ceti sociali, culture, professioni, età diverse, a comporre un ideale mosaico di responsabilità sociale, che passa da quella individuale, alla quale l’iniziativa richiama gli uomini, prima ancora delle donne, ovviamente chiamate a difendersi e denunciare.
A proposito delle iniziative in campo contro la violenza, abbiamo interpellato la consigliera di Parità del consiglio di Trento, l’avvocata Eleonora Stenico. Ci ha ricordato la firma avvenuta proprio ieri mattina, sotto il patrocinio della Provincia, del protocollo fra sindacati e associazioni datoriali, ideato per contrastare nelle aziende la violenza, le molestie e i ricatti sessuali degli uomini (anche dei datori di lavoro stessi) contro le donne, con iniziative formative, un monitoraggio del fenomeno sui luoghi di lavoro, azioni dirette di contrasto. La consigliera ha ricordato il supporto dei percorsi di introduzione al lavoro che l'Agenzia provinciale per il lavoro offre alle donne vittime di violenza senza indipendenza economica e i percorsi formativi nelle scuole trentine.
Delia Valenti, presidente del Coordinamento Donne, ha ricordato le oltre 250 donne che ogni anno ricorrono ai Centri antiviolenza nella nostra provincia. «È essenziale che le donne sappiano che esistono dei centri dedicati esclusivamente alle vittime delle violenze maschili. Ma accanto alle attività emergenziali e dirette, è importante la cultura generale di rispetto e valorizzazione della donna. In questo senso denuncio l’ipocrisia dei politici trentini che non votano leggi elettorali per garantire la parità di genere nella rappresentanza politica. Anche questa è una forma di violenza secondo me». «I colori delle donne non si fermeranno, il femminismo non si fermerà» ha chiosato chiudendo l’evento l’attivista Elena Lazzeri.