Avvocati e sindaci uniti contro i tagli alle sedi di giustizia

Ieri l’assemblea contro la chiusura delle succursali del tribunale. «Questa spending review non è un risparmio, è una spesa maggiore»



TRENTO. Avvocati e sindaci serrano le fila in difesa delle sedi distaccate del Tribunale. Ieri mattina nell’aula della Corte d’appello, a Trento, si sono riuniti per elaborare un documento che chiede il mantenimento delle sedi distaccate. C’erano un centinaio di persone, ieri mattina, per partecipare all’assemblea indetta dal Comitato che si batte per mantenere in vita il presidio della giustizia anche nelle valli del Trentino. Oltre a una nutrita rappresentanza degli avvocati, con i presidente degli ordini di Trento, Patrizia Corona, e Rovereto, Mauro Bondi, in testa. Tra gli altri c’erano anche Luigi Olivieri, Giuseppe e Paolo Pontrelli, Fabio Bonazza, Andrea Antolini, Tullio Marchetti, Flavia Torresani. C’era un solo consigliere provinciale, Luca Zeni, che tra l’altro è anche avvocato. Un solo parlamentare, il senatore Sergio Divina, che è avvocato anche lui. I sindaci erano almeno una decina. Nella sua doppia veste di primo cittadino di Tione e di avvocato c’era Mattia Gottardi. Tra sindaci c’erano anche Fabio Dalledonne di Borgo Valsugana, Maria Pia Flaim di Cles, Silvano Delponer di Cavalese. Presenti anche un’altra decina di primi cittadini dei paesi delle valli interessate. Nel corso delle riunione sono emerse posizioni anche diverse. Il comitato degli avvocati delle sedi distaccate, animato da Olivieri, Pontrelli e altri, punta al mantenimento delle sedi distaccate così come sono. Questo perché il risparmio che deriverebbe dalla cancellazione delle sedi sarebbe esiguo. Appena 88 mila euro contro una maggiore spesa di un paio di milioni di euro, se si calcola i costi di spostamento di avvocati e clienti tra le sedi distaccate e il tribunale di Trento.

Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Trento, Patrizia Corona, però sembra avere una posizione più realista: «Quello che noi vogliamo è che si assicuri il servizio al cittadino. La nostra non vuol essere una difesa corporativa, ma una battaglia nell’interesse dei cittadini. Quindi proponiamo una cancelleria unica tra giudice di pace e sedi distaccate». In questo modo, si continuerà ad assicurare il servizio che è costituito soprattutto dalla giustizia civile, dalla volontaria giurisdizione, ovvero quella del giudice tavolare e quella del giudice tutelare.

L’avvocato Olivieri spiega: «In un anno sono stati 20 mila i decreti tavolari emessi in Trentino. Una forma di giustizia che asicura un servizio al cittadino. Se si dovesse chiudere le sedi distaccate si spenderebbe molto di più pr raggiungere Trento». Per questo è stato approvato un documento che chiede il mantenimento delle sedi distaccate.

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