trasporti

Autobrennero, nuovo passo verso la concessione

Via libera dall'assemblea dei soci ad una compagine societaria interamente pubblica



TRENTO. L'assemblea dei soci dell'A22, all'unanimità, ha deciso di condividere in via preliminare l'obiettivo di trasformare l'Autostrada del Brennero spa in una società interamente pubblica, dando quindi mandato al consiglio di amministrazione di avviare le necessarie attività propedeutiche per addivenire ad un azionariato interamente pubblico, nonché ad uno statuto adeguato alla nuova configurazione societaria.

"E' un'ulteriore passo in avanti in direzione del rinnovo della concessione della A22" hanno commentato soddisfatti i presidenti della Province autonome di Trento e di Bolzano, Ugo Rossi e Arno Kompatscher, che hanno preso parte alla riunione, anche come rappresentanti della Regione, socio di maggioranza.

"Siamo davanti ad ad una prospettiva in un certo senso storica - hanno ricordato i due presidenti - per la quale abbiamo lavorato tutti, anche i nostri predecessori, per tanti anni. A metà novembre abbiamo incontrato il ministro Graziano Delrio, con il quale è stato confermato l'accordo, già verificato in sede europea, che prevede l'affidamento della gestione dell’A22 ad una società “in house” di proprietà interamente pubblica.

Con la decisione assunta dall'assemblea, viene dato al consiglio di amministrazione un'indirizzo preciso, in un quadro giuridico da costruire. Si tratta ora di preparare il percorso - hanno ribadito Rossi e Kompatscher - affinché quanto definito con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti possa essere portato a termine. Siamo sempre più vicini al raggiungimento di un obiettivo tanto atteso quanto strategico, non solo per i risvolti di tipo economico, ma anche - hanno concluso - per la possibilità di incidere concretamente sull'insieme delle politiche della mobilità relative al corridoio del Brennero.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza